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Che lui a Lance avessero gusti differenti, era assodato.
A partire dal fatto che Lance fosse il più etero degli etero e invece Shiro fosse il gay™. Ma la cosa spaziava dalla musica, alla cucina, e persino a cose basilari come i film e la letteratura. Lance trovava noioso (noioso!) il Signore degli Anelli, ma parlava benissimo di quella schifezza che era il film, mentre Shiro non riusciva proprio a capire la sua passione per il western o per i film alla Fast & Furious.
Ciò, per fortuna di tutto il team, non impediva a nessuno di loro due di rimanere amici e di andare d’accordo, per cui, in fin dei conti, Shiro lasciava perdere l’argomento con un’alzata di spalle e un’occhiata di approvazione da parte di Keith, che era sempre lì pronto a sostenerlo.
Ovviamente, Shiro immaginava il momento in cui una situazione del genere avrebbe potuto portare qualche conflitto, e nel momento in cui Lance propose, in una serata di relax, di giocare a “obbligo o verità” Shiro già sapeva che molte cose sarebbero potute andare storte. Ma Lance aveva insistito e Allura e Coran si erano detti curiosi di provare un “tipico gioco terrestre” e così, accettò.
Tra un obbligo e una mezza verità, arrivò il turno di Lance, che si guardò intorno con lo sguardo di chi sa che sta per fare qualcosa che non dovrebbe fare, ma decide di farla ugualmente perché non ha alcun riguardo delle conseguenze.
“Shiro. Obbligo o verità.”
“Obbligo.”
Shiro sapeva bene che sarebbe stato meglio scegliere verità, che il rischio che Lance proponesse qualcosa di non consono fosse estremamente altro, ma la parte competitiva di Shiro aveva avuto il sopravvento e quindi non c’era stato nulla da fare, aveva detto proprio obbligo.
“Allora ti obbligo a baciare l’uomo più brutto della stanza!”
Shiro lo guardò perplesso, e così fecero tutti gli altri, increduli.
“Non lo so, Lance,” disse. “Mi sembra un pochino offensivo.”
“Non è offensivo, è oggettivo. Mica tutti possono essere belli quanto me.”
“Eh, ma se l’altra persona non volesse?” Shiro chiese ancora.
“Be’, può rifiutarsi, ma sarebbe brutto mentre stiamo giocando.”
“E va bene…”
Al fianco di Shiro, Keith fece una smorfia. Shiro gli sfiorò il braccio con la mano, mentre faceva per alzarsi dalla sua sedia.
“Dove stai andando?” chiese Lance.
“A… baciare l’uomo più brutto della stanza?” Shiro era di nuovo perplesso. “Come mi hai chiesto.”
“Sì. Che è seduto di fianco a te.” E indicò in modo fin troppo plateale Keith che, con le braccia incrociate e il piede leggermente appoggiato al tavolino, fece finta di non aver sentito.
“Oh.” Shiro si risedette immediatamente. “Scusa, per te Keith è l’uomo più brutto della stanza?”
“Ovviamente!” Esclamò Lance. “Escludiamo Pidge e Allura che sono due donne, e tu sei sempre bellissima, Allura, ci sono io, che ovviamente sono fuori scala, poi Hunk, e non vorrai intendere che è il più brutto solo perché non ha il mio figurino? No, è solo un bell’omone, e poi c’è Coran, che i suoi anni se li porta bene col fascino della mezza età.”
A quelle parole, Coran si inorgoglì e si riassettò un attimo il vestito, mentre Allura scoccava un’occhiata compassionevole a Keith.
“Quindi rimane solo Keith, non c’è altro da dire.”
“Potevi dirlo subito.”
Shiro si voltò e mise una mano sulla guancia di Keith, il quale non si sottrasse al suo tocco, e poi si chinò a baciarlo. Sentì le mani di Keith afferrargli i lembi della giacca e trascinarlo più vicino mentre rispondeva al bacio con entusiasmo.
“Ma che…” Lance mormorò.
“Mi sa che Shiro non condivide il tuo giudizio,” disse Pidge noncurante.
“Già, direi proprio di no,” aggiunse Hunk, mentre Shiro si era praticamente sdraiato sopra Keith e si interrompeva un attimo solo a riprendere fiato.
“Avevo detto solo un bacio!”
Si era sbagliato, forse i gusti sbagliati di Lance non erano una cosa negativa.
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