The Pirate Turnabout

[Phoenix Attorney] x [One Piece]

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    29 Settembre, ore 10:00
    Studio legale Wright & Co

    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Maya, Pealr)
    (Scenografia: ufficio, scrivania piena di montagne di fogli e documenti)
    (Situazione: Phoenix seduto alla scrivania, Maya e Pearl di fronte a lui, tutti i personaggi hanno un’espressione di intensa concentrazione)

    Phoenix Wright: Okay, statemi a sentire. Abbiamo assolutamente bisogno di un caso. Un caso normale, non più dove mi capiti di interrogare pappagalli, o trasmettitori radio, o spiriti morti…
    Maya (sorridendo): Ma se non altro, nei tuoi casi non ci si annoia mai, Nick!
    Phoenix Wright: (pensando): Ma non si pagano nemmeno le bollette…

    (Inizio scena flashback)
    (Scenografia: tutte le luci spente, Pearl legge un libro a lume di candela)
    (Phoenix entra nella stanza)

    Phoenix Wright: che è successo?
    Pearl: non so, ad un certo punto non funzionava più niente

    (Phoenix rovista nella montagna di fogli sulla scrivania.
    Estrae un foglio e lo mostra alla telecamera: è la bolletta della luce, non pagata)

    Phoenix Wright (pensando): spero che la almeno la bolletta del gas non sia nascosta sotto una di queste

    (Urlo di Maya fuori scena;
    Phoenix, che stava per sedersi sulla sedia, scivola trascinando con sé tutta la roba sulla scrivania)
    (rumore di una decina di oggetti che vengono urtati e fatti cadere)
    (Maya compare in scena, con l’asciugamano addosso)

    Maya: Niiiiiiiiick! È terribile! L’acqua è diventata fredda d’improvviso!
    Phoenix Wright (pensando): Comincio a pensare di essere messo peggio di Gumshoe…
    Maya: Ho un’idea! Che ne dici se io e Pearl provassimo ad evocare qualche spirito, nel caso potesse darci informazione su qualche assassino che non è stato arrestato?
    Phoenix Wright: Uhm, meglio di no. Non sempre le vittime conoscono il loro assassino…
    Maya (intristendosi): Be’, hai ragione…
    Phoenix Wright: Potrei chiamare Iris, magari conosce qualcuno nella prigione che è innocente…

    (Qualcuno bussa alla porta.)
    Maya (raggiante): Forse è un cliente!

    (Maya si alza per andare ad aprire la porta)
    (La parete dietro Phoenix crolla come un castello di sabbia)
    (Barbabianca appare in scena; grossa alabarda nella sua mano destra, pantaloni, mantello sulle spalle ed una bandana in testa)
    (Phoenix cerca di deglutire, Maya si nasconde dietro di lui)


    Pearl: caspita, che grosso!

    (Barbabianca sorride)

    Phoenix Wright (balbettando): V-Vorrei solo dirle… (Maya gli dà un leggero pugno di incoraggiamento sulla spalla) che siamo talmente in bolletta che ci hanno staccato la luce e il gas. Non credo troverà nulla di interessante qui…
    Barbabianca: Tu sei Phoenix Wright, l’avvocato difensore?
    Phoenix Wright: Uhm, sì… In teoria, sì, sono io…
    Barbabianca: Allora sono nel posto giusto. Posso accomodarmi? Ho qualcosa da discutere con te.
    Phoenix Wright: Oh, uhm, certo… (Indica la scrivania di Mia, ancora cosparsa di pile di documenti) Prego.

    (Barbabianca getta tutto a terra con un dito e si siede sulla scrivania; il legno del tavolo scricchiola sotto il suo peso; è incurvato, la sua testa tocca ancora il soffitto)

    Barbabianca: Dovresti mettere un po’ d’ordine in questo posto, ragazzo
    Phoenix Wright: Uhm, lei dice..?
    Maya (annuendo, sempre dietro la schiena di Phoenix ): Sono perfettamente d’accordo
    Phoenix Wright: (pensando): Tu dovresti essere quella che si occupa di mettere a posto, io sono l’avvocato..!
    Phoenix Wright: Posso, uhm, offrirle qualcosa..?
    Del sake andrà benissimo, possibilmente quello del Mare Meridionale.
    Maya: Lo vado subito a prendere! esclamò Maya.
    Phoenix Wright (sussurrando): A me porta dei calmanti, ti prego. E chiama la marina.
    Maya: Sempre che non ci abbiano staccato anche il lumacofono

    (Maya lascia la stanza)

    Phoenix Wright (assumendo una posa eretta): Allora, di cosa… Ehm… Di cosa ha bisogno?
    Barbabianca: Ho sentito parlare di te…
    Phoenix Wright: Ah, sì..? (pensando) Perché mai i pirati dovrebbero parlare di me?!
    Barbabianca: Si dice che sei un avvocato piuttosto eccentrico, ed i casi che hai risolto sono stati… Particolari, per varie cose…
    Phoenix Wright: Ammetto di aver avuto a che fare con cose decisamente strane. Ma sempre per il bene del mio cliente.
    Barbabianca: Bene, perché ciò che voglio proporti è tutto fuorché ordinario. Voglio assumerti come avvocato difensore.
    Phoenix Wright: (pensando): Assumermi?!

    (Maya rientra in stanza, con un vassoio con una bottiglia di sake ed una boccetta contenente del valium

    Maya; Assumerlo?!

    (Phoenix inghiotte la bottiglietta di valium)

    Barbabianca: Naturalmente, non sono io il tuo cliente. (Barbabianca afferra la bottiglia e se la scola alla goccia) Devi difendere uno dei miei figli. Il suo nome è Ace. Hai sentito parlare di lui?
    Phoenix Wright: S-Sì…
    Maya (titubante): E’ quello che è stato arrestato, vero? La davano come una grande notizia sui giornali…
    (sbuffando): Ovvio che sì. Non si mettono tutti i giorni le mani su un pirata di quel genere…
    Phoenix Wright: Ehm… E da cosa dovrei difenderlo, esattamente?
    (accigliandosi): Non ci arrivi? esclamò,

    (Maya torna a nascondersi dietro la schiena di Phoenix)

    Maya: N-No, mi scusi…
    Barbabianca: (sospira): C’è un solo destino per un pirata, una volta che viene arrestato. Una condanna a morte. E sai, non sono il tipo che può starsene buono buonino mentre gli ammazzano un figlio sotto il naso…
    Pearl (esclamando): Sono d’accordo con lei! Anch’io farei qualsiasi cosa per salvare la Mistica Maya!
    Phoenix Wright: (pensando): Ehi, e io invece..?
    Barbabianca (sorridendo): Grazie. Se Ace verrà condannato alla pubblica esecuzione, dovrò intervenire. Ci sarà una guerra, e questo comporterà un sacco di morti, da entrambe le parti. Io ho una certa età, e vorrei evitare di trascinare i miei figli in qualcosa di simile…
    Phoenix Wright: Quindi..?
    Barbabianca: Quello che voglio è che ad Ace sia fatto un processo, che lo dichiari innocente e gli permetta di essere liberato senza colpo ferire. Per questo ho bisogno di un avvocato difensore.

    (Silenzio per un breve momento)

    Maya (voce tenue): I pirati hanno un processo?
    Barbabianca: Ovviamente no. E’ uno dei motivi per cui mi sono rivolto a voi. So che avete amici in procura, non dovrebbe essere così difficile fare un’eccezione se siete voi a chiederlo…
    Phoenix Wright: (pensando): Forse non ho capito bene…
    Phoenix Wright (mormorando): E’ da pazzi…
    Barbabianca: Se è per una questione di soldi-
    Phoenix Wright: I soldi non c’entrano niente!
    Phoenix Wright: (pensando): Oddio, in realtà sì, che devo pagare le bollette, ma non è questo il punto del discorso!
    Phoenix Wright: Non so che idea abbia lei degli avvocati difensori, ma non può certo pretendere che io vada in tribunale cercando di far assolvere un criminale dichiarato! Non è così che funziona!
    (ruggendo): Io credo che invece tu non sappia di cosa stai parlando!”

    (Maya torna a nascondersi dietro Phoenix, Pearl trema)

    Barbabianca: I marine non vogliono uccidere Ace per quello che è. Vogliono farlo per colpa di suo padre, e per attirare me in una trappola, sfruttando il legame che ci unisce. Questo le sembra giusto?! Lo chieda a Gold Roger, se non ci crede! (prende dei profondi sospiri, voce torna ad un livello normale) Ace è un bravo ragazzo, e non dovrebbe pagare per colpe non sue.

    (rumore di esplosione alle mie spalle; una palla di cannone passa a pochi metri da Phoenix, diretta verso Newgate. Lui non si sposta, devia il colpo con un gesto secco della mano; un’altra delle pareti dello studio viene sfondato così. Una squadra di marine è ora in posizione schierata nella stanza)

    Marine: Barbabianca! Siamo la quattordicesima divisione del quartier generale della marina. L’intero palazzo è circondato! Rilascia gli ostaggi e arrenditi!
    Maya (esclamando): Wow, sembra di essere in un episodio del Samurai d’acciaio!
    Phoenix Wright: (pensando): Già, peccato questa sia la realtà…

    (Barbabianca alza leggermente il braccio con l’alabarda, e lo riabbassa di scatto, sbattendo così la punta del manico dell’arma a terra.
    L’intero palazzo inizia a tremare.
    Phoenix afferra Maya e Pearl e le stringe sotto di sé per proteggerle
    Il terremoto cessa; Phoenix alza lo sguardo. Barbabianca aveva allargato una delle sue mani sopra di loro, evitando che gli cadesse qualcosa addosso; si scrolla i pezzi d’intonaco da dosso.
    I marine giacciono a terra privi di sensi.
    Maya si libera dalla stretta di Phoenix.

    Mia: Le sembra la maniera di comportarsi?! (Maya evoca la sorella Mia) Pretende un processo giusto e poi si comporta in questa maniera? Lei è un criminale, e si metta bene in testa questa cosa: un avvocato difensore è colui che cerca sempre la verità, non di salvare un cliente anche se è colpevole!
    Phoenix Wright: M-Mia…
    Phoenix Wright: (pensando): E poi non dovrebbe provocarlo così, approfittando del fatto che lei è già morta…
    Barbabianca: Lo capisco questo. Ho le mie colpe, e dopotutto non è per me che ho chiesto l’assoluzione. Ma non voglio nemmeno che queste colpe ricadano su qualcuno della mia famiglia. Sono disposto a qualsiasi cosa per salvare mio figlio, e se posso farlo evitando sofferenze, perché no? Per questo mi sono rivolto a voi.
    Phoenix Wright: (pensando): Ehi, ehi, ehi… Perché quando gliel’ho detto io si è arrabbiato e con Mia ora fa tutto il gentile?
    Barbabianca: Se non riuscirete ed Ace sarà condannato a morte, ci sarà una guerra, ed io tirerò giù tutta Marineford e la gente che c’è con lei.
    Mia (lo fissava con il sguardo serio): Essere un pirata significa già essere stato giudicato un criminale. Non possiamo fare molto a questo proposito, e non può davvero pretendere che difendiamo qualcuno che ammette di essere colpevole.
    (Barbabianca le passa di fronte ed apre il vetro della finestra
    La strada di fronte era cosparsa di marines, tutti in posizione di battaglia)

    Barbabianca: Vi ho già detto che Ace non c’entra niente, noi lo abbiamo costretto ad entrare nella ciurma. Vi chiedo di provarci. Non sareste anche voi disposti a fare tutto per la vostra famiglia?
    Pearl (nascosta dietro Phoenix): C-certo!

    (Barbabianca si era butta in strada, l’alabarda stretta in mano)

    Mia: Phoenix! Devi fermarlo!
    Phoenix Wright: (pensando): E come?!

    (La terra trema ancora,
    Phoenix si riparara sotto la scrivania con Maya e Pearl.)

    29 Settembre, ore 12.00
    Clinica Hotti
    Studio Medico A

    (Personaggi in scena: Phoenix Wright)
    (Scenografia: sala ambulatoriale)
    (Situazione: Phoenix è seduto sulla branda, testa fasciata e tiene una borsa del ghiaccio sulla testa)
    (la porta si apre, compare Edgeworth)

    Miles Edgeworth: In che guaio ti sei cacciato stavolta, Wright?
    Phoenix Wright (pensando): Grazie del saluto affettuoso, Edgeworth…

    (Edgeworth entra nella stanza e chiude la porta alle sue spalle)

    Phoenix Wright : Che ci fai qui? La pirateria non è di tua competenza.
    Miles Edgeworth (annuendo): Infatti. Ma alcuni dei nostri uomini sono stati impiegati per controllare l’area, che è inagibile al momento, e un detective di nostra conoscenza mi ha avvertito che c’entravi tu e così, già che passavo…

    (Flash di Gumshoe)

    Phoenix Wright : Hai visto Maya e Pearl?
    Miles Edgeworth: Sì, stavano mangiando al bar della hall…
    Phoenix Wright : Ah E gli altri marines?
    Miles Edgeworth: Ci sono stati parecchi feriti, ma nessuno serio. E nessuna vittima. (Edgeworth si siede sulla sedia al lato del letto, incrocia le braccia) Allora, cos’è successo?
    Phoenix Wright (sospirando): Barbabianca voleva assumermi.
    Miles Edgeworth (faccia strana, quella di quando gli si fa notare una contraddizione): Scusa?
    Phoenix Wright : Voleva assumermi. Voleva che difendessi e facessi assolvere Portuguese D. Ace.
    Miles Edgeworth: E’ una pazzia. (Fissa Phoenix) No, non ci credo!
    Phoenix Wright : Ti assicuro che è così! Lo so che è strano, ma-
    Miles Edgeworth (tono gelido): Non sto parlando di quello. Tu ci stai pensando, vero? Stai pensando di accettare il caso.
    Phoenix Wright : Io? N-no, affatto..! (Edgeworth fissa Phoenix con lo sguardo non-pensare-di-fregarmi-Wright) (Phoenix sospira). N-Non è proprio così… Ti ricordi il caso di De Killer?
    Miles Edgeworth (con un sorrisetto): Come no. Qual è il punto?
    Phoenix Wright: Barbabianca ha provocato un terremoto in un intero distretto solo schioccando la mano. (Edgeworth rabbrividisce) Avrebbe potuto fare qualsiasi cosa per costringermi ad accettare, proprio come De Killer, anzi peggio… Ma non l’ha fatto.
    Miles Edgeworth: E allora?
    Phoenix Wright : Ha solo chiesto gentilmente… Nel senso, sembrava davvero solo un padre preoccupato…
    Miles Edgeworth (si alza, come se fosse al banco della procura): Obiez- Ehm, frena un attimo. E’ stato gentile, d’accordo. Ma cosa della frase è-un-pirata-non-può-avere-un-processo non ti è chiara? Il tribunale è un posto dove si deve scoprire la verità. E la verità è che è un pirata, quindi un criminale. Non vorrai rimetterti a difendere un colpevole, vero?
    Phoenix Wright: No, certo che no. Però… Continuava a sostenere che, a prescindere da lui, Portuguese fosse innocente.
    Miles Edgeworth: E in base a cosa? Perché mai la marina dovrebbe mettere una taglia a caso?
    Phoenix Wright (Scuote la testa): Non so…

    (Voce fuori campo)

    Maya: Ma sappiamo a chi chiederlo. (Maya entra in scena assieme a Pearl) Niiick! Come ti senti? Finalmente l’infermiera ci ha dato il permesso di entrare. (Phoenix la fissa con uno sguardo da tanto-so-che-ti-stavi-ingozzando-fino-ad-un-attimo-fa, ma sollevato allo stesso tempo) Oh, buongiorno signor Edgeworth… Che gentile, è venuto a trovare Nick?
    Miles Edgeworth: Passavo di qui per caso…
    Phoenix Wright (pensando): Perché si vergogna a dire che voleva vedere se stavamo bene?!
    Pearl (con gli occhi brillanti): Signor Nick! Lo sa che quelle ferite rappresentano l’amore che prova per la Mistica Maya, tanto da proteggerla con il proprio corpo…
    Phoenix Wright (imbarazzato): Ah ah…
    Phoenix Wright (pensando): Possibile che Pearl non sia ancora riuscita ad afferrare che sto con Iris?
    Phoenix Wright: Cosa stavi dicendo, Maya?
    Maya (contenta): Ti ricordi che cosa ha detto Barbabianca? Per avere più informazioni sull’innocenza del nostro cliente, dobbiamo chiedere a Gold Roger!
    Phoenix Wright (pensando): Non è il nostro cliente, ehi… Che cosa ti sei messa in testa?
    Miles Edgeworth: Al Re dei Pirati? Questa poi! Peccato che sia morto…
    Phoenix Wright (rassegnato): Non è mai stato un problema, no? (Si blocca un attimo) Maya, non vorrai-

    (Sempre con i vestiti da sensitiva, in scena c’è adesso un uomo adulto, con scompigliati capelli neri, due paia di baffi ed un ghigno sul volto.
    Edgeworth ha un’espressione sconvolta, Phoenix e Pearl trattenengono a stento le risate oer il suo aspetto ridicolo con l’abbigliamento di Maya
    Gold Roger si guarda intorno, incuriosito)

    Gold Roger (amichevole): Ehi, ciao a tutti. Ma che sta succedendo?
    Phoenix Wright: Oh, be’, dunque… Io sono Phoenix Wright, un avvocato difensore. Questo ragazzo sconvolto è il procuratore Miles Edgeworth,” (occhiataccia di Edgeworth) e la bambina che dovrebbe smettere di ridere è Pearl…
    Pearl: Mi scusi… Ah ah… Ma…
    Gold Roger (agita una mano davanti, sorride): Oh, non c’è problema. Effettivamente sono d’accordo, non sono al mio massimo con questa roba addosso. Se mi vedessero i miei compagni non so quanta dignità mi rimarrebbe… Io sono Gol D. Roger, piacere di conoscervi.
    Miles Edgeworth: Gol… D.?
    Gold Roger: Esatto. Strano, però, ero convinto di essere morto fino a qualche minuto fa…
    Pearl (esclamando): Infatti è così! La mistica Maya l’ha evocata attraverso il suo corpo sulla terra. Non è bravissima, la Mistica Maya?
    Gold Roger: La Mistica Maya? Oh, non sarà mica una maestra dell’evocazione Kurain?
    Phoenix Wright (stupito): Esattamente. La conosce?
    Gold Roger: Durante i miei viaggi mi capitò di incontrare una ragazzina che si chiamava Misty Fey, anche lei faceva di queste cose. Una figata davvero, ma non mi era mai capitato di essere evocato. Che spettacolo!
    Miles Edgeworth: Misty Fey? Quindi conosceva la madre di Maya e la zia di Pearl…”
    Gold Roger: Quindi la persona che mi ha evocato sarebbe la figlia di Misty? È un onore conoscerla. (Sorride) Ma come sta? Non l’ho mai più incontrata… (Tutti abbassano lo sguardo contemporaneamente) Oh, capisco… (Per un attimo smette di sorridere, per poi ricominciare più di prima) Allora devo assolutamente cercarla nell’aldilà, così posso salutarla!
    Pearl (timidamente): E la saluti anche da parte nostra…
    Gold Roger (annuendo): Ma certo. (Incrocia le braccia) Gli amici dei miei amici sono miei amici. Che cosa posso fare per voi, signori? Non mi avrete evocato per una semplice chiacchierata, vero?
    Miles Edgeworth: Bah!
    Phoenix Wright: In effetti no. Ehm, noi stiamo investigando sul conto di un certo Portuguese D. Ace e… C’è stato detto che lei potrebbe sapere qualcosa su di lui…
    Miles Edgeworth: Soprattutto sul perché la marina dovrebbe avercela con lui.
    Gold Roger (abbassa lo sguardo per un attimo e smette di sorridere): Ah. E’ vero, si fa chiamare così ora… (Sospira, poi torna a guardare gli altri). Sì, credo di potervi dare delle informazioni, ma sarebbe più facile se vi potessi presentare un’altra persona… Che però è morta.
    Pearl (esclamando): Non c’è problema! Posso evocarla io.
    Gold Roger (sorriso di circostanza): Davvero? Anche se sei così piccina? Che brava! Allora, per favore, puoi chiamare una donna di nome Portuguese D. Rouge?
    Pearl: Certo!

    (Trasformazione del corpo di Pearl in quello di una bella giovane con il viso spruzzato di lentiggini ed illuminato da due occhi verdi
    La nuova arrivata è disorientata
    Breve break per le spiegazioni sulla storia dell’evocazione Kurain, chi erano e che cosa volevano sapere da loro)

    Portuguese D. Rouge (distoglie lo sguardo da Phoenix ed Edgeworth per fissare Roger): Allora… Allora è vero… (Si getta singhiozzando fra le braccia di Roger) Dopo tutti questi anni… Alla fine ce l’hanno fatta…
    Miles Edgeworth (tossisce): Scusatemi, signorina… Le mie supposizioni sono sbagliate o lei è la madre del soggetto in questione?
    Portuguese D. Rouge (Lentamente, si stacca da Roger e si asciuga le lacrime con il dorso della mano, quindi riassume una posizione eretta): Esatto. Io sono la madre di Ace. (Pausa, si umetta le labbra) Venti anni fa, sono riuscita ad evitare che la marina lo prendesse, a costo della mia vita. Non me ne sono mai pentita, ma… Ora ha bisogno di me, e io non ci sono.
    Miles Edgeworth (annuisce): Capisco. Ma due cose non mi sono ancora chiare. Innanzitutto, perché la marina sta cercando di catturare a “Pugno di Fuoco” da vent’anni? Vent’anni fa era appena un neonato.
    Gold Roger (veloce in modo che non si capisca bene): Perché è mio figlio. Phoenix ed Edgeworth si guardano interrogativi) Un anno prima della mia esecuzione, passai del tempo in pace sull’isola di Batterilla, con Rouge. Quello che successe lo potete immaginare. Poi io mi consegnai alla marina e-
    Phoenix Wright (esclamando): Un attimo! Lei non è stato arrestato?
    Gold Roger: No. Ero malato da lungo tempo, stavo per morire. Così ho deciso di consegnarmi, piuttosto che morire anonimamente. Ovviamente la marina ne ha approfittato per rafforzare il proprio prestigio…
    Miles Edgeworth (stupefatto): Che grande scoperta... Ma allora… Lei ha iniziato volontariamente l’Era della Pirateria?! (Sorriso enigmatico di Roger).
    Portuguese D. Rouge: La marina venne anche a sapere di me. Decisero che lasciare vivere il figlio del Re dei Pirati fosse troppo pericoloso. (Si morse il labbro, amareggiata) Ho perso il contro di tutte le donne ed i neonati che persero la vita mentre mi cercavano, solo perché le date di nascita potevano corrispondere. (Si tocca la pancia) Per depistarli, sono riuscita a tenere Ace in grembo per venti mesi… Anche se questo mi è costato la vita.
    Miles Edgeworth (ancora più stupefatto): State dicendo… State dicendo che pur di ucciderlo la marina avrebbe giustiziato degli innocenti?
    Gold Roger: Credo che tu abbia un concetto un po’ troppo buonista della marina…
    Phoenix Wright: Quindi… Quindi Portuguese D. Ace è davvero il figlio del Re dei Pirati?
    Gold Roger: Già. E la cosa gli ha creato fin troppi problemi, fin da quando era bambino. Non mi sorprende che mi odi. (Si passa una mano sugli occhi) Barbabianca ha ragione. Ora che quelli della marina sono riusciti a catturarlo, non si lasceranno sfuggire l’occasione per ottenerne il massimo vantaggio. E sarà tutta colpa nostra se lui…
    Portuguese D. Rouge (cerca di trattenere le lacrime): No! La colpa è della marina! Se non avessero fatto quello che hanno fatto, io sarei ancora con lui, e allora…” (Roger e Rouge si voltano verso Phoenix. Lei può fare qualcosa davvero, signor Wright?
    Phoenix Wright (pensando): Cos’è questo improvviso brivido alla schiena...?
    Phoenix Wright: Io, be’, ecco… (Si volta a cercare aiuto verso Edgeworth) Devi ammettere che questa notizia cambia un po’ di cose…
    Miles Edgeworth: Uhm… (incrocia le braccia) Sì, è un’informazione interessante… Ma non illuderti, Wright. Questo non cambia il fatto che Portuguese D. Ace sia un ricercato. Non credo che tu possa dimostrare il contrario.
    Portuguese D. Rouge: Ma Ace è un bravo ragazzo! replicò Rouge. Roger vi ha già dimostrato che la marina può manipolare le informazioni, potrebbe averlo fatto anche stavolta!
    Miles Edgeworth: E’ effettivamente un problema che andrebbe affrontato, ma non so se…
    Phoenix Wright: Un sistema c’è. (Si infila la mano in tasca ed estrae il magatama di Maya) Usare questo.
    Miles Edgeworth: Argh! E’ quello che penso?
    Phoenix Wright: Sì, serve a vedere i Lucchetti Psichici. (Abbandona la borsa del e si alza dal letto) Se interrogassi Portuguese D. Ace usando questo, potrei essere sicuro della sua sincerità. E se davvero… Se davvero… (Phoenix si blocca a vedere lo sguardo di aspettativa negli occhi di Roger e Rouge)
    Miles Edgeworth: Uhm… Consentirti di far visita al prigioniero più importante del mondo… Non sarà facile. Ma direi che ne vale la pena, se vogliamo scoprire la verità che c’è dietro a questa storia. A questo punto, come procuratore, non posso tirarmi indietro.
    Portuguese D. Rouge: Oh, grazie, grazie! (Roger fissa il magatama con occhi scintillanti di curiosità)
    Miles Edgeworth: Ti avverto, però, Wright. Dovrai recarti ad Impel Down, e quello che ti attende là è l’inferno in terra.

    5 Ottobre, ore 10.00
    Impel Down
    Cancello d’Ingresso
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright)
    (Scenografia: cancello d’ingresso della fortezza)
    (Situazione: Phoenix è fermo in attesa, incuriosito; diventa dubbioso quando entra in scena Hannyabal, vestito da faraone e con alette da demone che gli spuntavano dalla schiena)



    Hannyabal: Piacere, sono Hannyabal, il vice-direttore, anche se ancora per poco.
    Phoenix Wright (stringe la mano con titubanza): Perché, ancora per poco? Si trasferisce?
    Hannyabal: No, fra non molto caccerò finalmente il direttore e prenderò il suo posto! (Rimase fermo, con lo sguardo brillante rivolto in alto ed il pugno chiuso) Oh, mi scusi, mi sono perso un attimo nelle mie ambizioni. Lei dunque sarebbe…
    Phoenix Wright: Phoenix Wright, avvocato difensore.
    Hannyabal: Quindi sarebbe quell’avvocato… Il mio avvocato? (Lo scruta). Oh, mi scusi, sono stato di nuovo troppo ambizioso.
    Phoenix Wright (pensando): Che ambizione sarebbe aver bisogno di un avvocato difensore?!
    Hannyabal: Naturalmente, so tutto dalla comunicazione che ci ha inviato il procuratore Edgeworth. Ci penserò io ad accompagnarla, giacché il direttore è al momento impegnato in un compito importantissimo.
    Phoenix Wright: Oh, è per caso successo qualcosa di grave?
    Hannyabal: No, è solo in bagno. Ha la diarrea, come ogni giorno. Sarà impegnato minimo per le prossime otto ore. (Rimase fermo, con lo sguardo brillante rivolto in alto ed il pugno chiuso) Ah. Ecco come ne approfitterò per fregargli il posto!
    Phoenix Wright (pensando): Ma si può affidare un posto così importante a gente del genere?! Edgeworth aveva ragione, questo posto è un inferno, ma per le persone che ci lavorano!
    Hannyabal: Non dubito di lei, ma la regola dice che prima di entrare devo farle una perquisizione accurata. (Phoenix gli mostra subito il magatama) Sì, sì, il signor Edgeworth ce ne ha accennato, può tenerlo. (Breve ispezione corporale, poi Hannyabal fa cenno a Phoenix di seguirlo) Venga, l’ascensore è da questa parte.

    (Attraversano un lungo e cupo corridoio, con due grandi calderoni che ribollivano, pieni d’acqua
    Phoenix, con addosso la giacca, suda copiosamente)

    Phoenix Wright (si fa aria con la mano): A che servono?
    Hannyabal: Per il “battesimo” dei detenuti. Serve a liberarli dalle impurità.
    Phoenix Wright: “Capisco… Un bel bagno caldo prima di entrare in prigione.
    Hannyabal (ridacchia: Caldo lo è di sicuro… Sono più di cento gradi!
    Phoenix Wright (sconvolto): COSA?! Ma sarà dolorosissimo!
    Hannyabal: Oh, rispetto a quello che li attende, è una sciocchezza, le assicuro. (Hannyabal entra nell’ascensore e fa segno a Phoenix di entrare nell’ascensore; Phoenix è ancora leggermente. Le porte si chiudono) A questo proposito, le consiglio di godersi l’ascolto. Le urla dei prigionieri torturati si sentono fin qui.

    5 Ottobre, 10.20
    Impel Down
    Livello sei
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Hannyabal, comparse nelle celle attorno)
    (Scenografia: luogo cupo e silenzioso, corridoio con celle su ogni lato)
    (Situazione: l’ascensore si apre, Hannyabal e Phoenix escono, Phoenix sembra sul punto di vomitare)


    Hannyabal: Questo è il livello sei, l’inferno eterno, dove vengono imprigionati i criminali più pericolosi.
    Phoenix Wright (debolmente): Ah, davvero..?
    Phoenix Wright (pensando): Perché cavolo il mio cliente si trova qui?!

    (Hannyabal e Phoenix camminano lungo il corridioio.
    Phoenix cammina a fatica, tenendosi lo stomaco; il sudore gli scende sul viso pallido)

    Phoenix Wright: E che torture ci sono?
    Hannyabal: Nessuna, in realtà. La punizione più grande è l’essere qui, nel buio e nel silenzio, senza possibilità di uscire per l’eternità… A parte per la loro esecuzione, ovvio. Persino la morte è più piacevole.
    Phoenix Wright (ansima mentre lo segue a fatica): “Perché… I prigionieri degli altri livelli vengono liberati?
    Hannyabal: No.
    Phoenix Wright (pensando): E allora qual è la differenza?!
    Hannyabal: Ecco, siamo arrivati.

    (Hannyabal ndica una delle celle sul fondo del corridoio, una grande cassa con sbarre che formavano quadrati. Phoenix si avvicina per poter guardare meglio.
    All’inizio si vide solo una sagoma in lontananza, non definibile; poi una persona, con le braccia incatenate contro il muro, e la testa chinata sul petto.
    L’intero corpo è cosparso di ferite sanguinanti.

    Phoenix Wright (pensando): Siamo sicuri che sia ancora vivo?!
    Phoenix Wright (Tossisce leggermente, rivolgendosi ad Hannyabal): Scusi, le dispiacerebbe allontanarsi di un po’? Sa, il segreto professionale...
    Hannyabal: Oh… Certo, certo.

    (Hannyabal si allontana un numero sufficiente di passi da uscire di scena,
    Phoenix tornai a controllare all’interno della cella, si limita a guardare.
    Ace alza la testa, un attimo, impercettibile, scocca un’occhiata rapida a Phoenix, poi la riabbassa.

    Portuguese D. Rouge (tono rauco): Chi… Sei..?
    Phoenix Wright: Io… be’, mi chiamo Phoenix Wright, sono un avvocato difensore.
    Portuguese D. Rouge (stupito): Un avvocato difensore?
    Phoenix Wright (pensando): Sono stupito anche io di essere qui…
    Portuguese D. Ace: Chi devi difendere?
    Phoenix Wright: Teoricamente… Lei.

    (Il petto di Ace inizia ad alzarsi ed abbassarsi velocemente;
    Phoenix si preoccupa, teme che Ace abbia dei problemi respiratori per via delle torture.
    Poi si accorgle che Ace stava ridendo)

    Phoenix Wright (pensando): Io non lo trovo per niente divertente!!
    Portuguese D. Ace: Mi scusi, signor avvocato. (Alza di nuovo la testa, ha le lentiggini di sua madre e il sorriso ampio di suo padre) Ma è la prima volta che sento di un pirata con un avvocato difensore… E poi lei mi ha dato del lei, così formale… Nessuno mi ha mai dato del lei, prima d’ora. E’ interessante.
    Phoenix Wright: Le assicuro che è una situazione strana anche per me, signor..?
    Portuguese D. Ace (ride): Per favore, mi chiami Ace, come fanno tutti.
    Phoenix Wright (pensando): Almeno il suo umore sembra buono…
    Phoenix Wright: Ok. Puoi chiamarmi Nick, allora, come fanno… Be’, veramente lo fanno solo Maya e Larry, che non sono proprio le persone più affidabili del mondo, ma…” (Ace ride ancora. Phoenix abbassa il tono di voce) Sono qui da parte del tuo capitano.
    Portuguese D. Ace (tiene alzata la testa): Il mio vecchio..?
    Phoenix Wright: Sì, be’… Mi ha chiesto di cercare di farti avere un processo e difenderti…
    Portuguese D. Ace: Capisco… (Sospiro profondo) Bene, avvocato. Io sarei il suo cliente, vero?
    Phoenix Wright: Credo sia così…
    Portuguese D. Ace: Allora c’è qualcosa che può fare per me… Per il suo cliente. Uccidermi.
    Phoenix Wright (pensando): COSA?!
    (Phoenix rimane immobile, sconvolto)
    Portuguese D. Ace: Ascolti, so perché il mio vecchio è venuto da lei, l’ho capito. E’ vecchio, stanco e malato, ma la sua fama ed il suo orgoglio lo costringono ad aiutarmi. Se i ragazzi venissero a salvarmi… Ci sarebbe una guerra, e morirebbero in tanti. L’ultima cosa che vorrei è vedere i miei compagni morire a causa mia. E visto che sono finito in questi disastro unicamente per la mia stupidità, sarebbe anche peggio. (Rialza lo sguardo) L’unica soluzione è che io muoia ora. Così nessun’altro sarà costretto a morire.
    Phoenix Wright (in fretta): E’ per questo che sono qui! E’ per evitare che tutto questo accada. Tutto.
    Portuguese D. Ace (piccolo sorriso): Lo apprezzo, avvocato. Ma non può fare miracoli, e la marina non mi lascerà mai andare…
    Phoenix Wright: Per via di tuo padre? Il tuo vero padre, intendo. (Ace lo fissa con gli occhi spalancati, sorpresi o terrorizzati) Sì, so chi è, ho… Be’, lasciamo perdere.
    Phoenix Wright (pensando): Meglio evitare di esagerare con le informazioni strane.
    Phoenix Wright: E’ stato proprio Barbabianca a dirmelo. Pensava fosse un’informazione rilevante a fini processuali.
    Portuguese D. Ace (rassegnato):E lo è, no? Visto che sa la verità, capisce bene che non ci sono speranze.
    Phoenix Wright: Al contrario, credo proprio che questa cosa possa tornare a nostro favore in tribunale.
    Portuguese D. Ace (interessato): E come?
    Phoenix Wright (pensando): Ehm, in realtà non ci ho ancora pensato per bene…
    Phoenix Wright: Voglio dimostrare che non ci sono motivi per la tua esecuzione.
    (Si mette una mano in tasca ed estrae il magatama.)
    Portuguese D. Ace: Sono un pirata. Non è un motivo sufficiente?
    Phoenix Wright: Sì, se sei davvero un criminale. Lo sei? (Phoenix alzai la mano, Ace si concentrar sulla luminosità azzurrina che emana il mahatama) Perché sei diventato un pirata?
    Portuguese D. Ace: Ho sempre pensato… Di non poter essere nient’altro.
    Phoenix Wright: Per via di tuo padre?
    Portuguese D. Ace: Per via di mio padre. E poi, c’è un’altra cosa… Ho fatto una promessa.
    Phoenix Wright: Una promessa?
    Portuguese D. Ace (alza lo sguardo, sorride, malinconico ma orgoglioso): Ho promesso ad una persona molto importante per me che saremo partiti per mare, vivendo più liberi di chiunque altro.
    Phoenix Wright (deluso): Tutto qui?
    Portuguese D. Ace: Tutto qui. I pirati sono le persone più libere del mondo, non lo sapeva?
    Phoenix Wright (pensando): A dire la verità no… Non è proprio questa la definizione che userei…
    (Non appaiono lucchetti psichici)
    Phoenix Wright: Posso provare a difenderti in tribunale
    Portuguese D. Ace: E’ proprio testardo, lei. E va bene, allora, faccia come vuole. (Sussurrato) Grazie.
    Phoenix Wright: Ora che abbiamo un accordo, ci sono un paio di cose che vorrei chiederti… Per preparare una difesa.
    Portuguese D. Ace: A che riguardo?
    Phoenix Wright: Be’, su Barbabianca… E su Barbanera.
    Portuguese D. Ace (si irrigidisce, e stringere le labbra un attimo): Cosa vuole sapere?

    (Breve sfumata mentre discutono.
    Hannyabal si avvicina e la discussone si interompe.
    Hannyabal e Phoenix si allontanano dalla cella di Ace.
    Esplode il boato delle voci dei prigionieri tenuti nelle vicinanze
    Phoenix si nasconde dietro Hayyabal)

    Phoenix Wright: Faccia qualcosa!
    Hannyabal: “Ehm… A dire la verità... Che dovrei fare..?
    Phoenix Wright (pensando): Se non lo sa lei!!
    Uno dei prigionieri (si avvicina alle sbarre): Perché non difende anche me, avvocato?
    Phoenix Wright: Perché, sei innocente?
    Uno dei prigionieri: Ovvio!
    (Appaiono innumerevoli lucchetti psichici)

    12 Ottobre, ore 09.00
    Enies Lobby
    Centro città
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Maya)
    (Scenografia: un’isola sospesa sopra una cascata)
    (Situazione: Phoenix e Maya camminano per le vie di Enies Lobby)



    Maya: Nick! Guarda là! Che spettacolo!
    Phoenix Wright (pensando): Guarda che non siamo in gita turistica…
    Maya: Uffa, tu non mi ascolti… Vorrei che Pearl fosse qui! Lei capirebbe!
    Phoenix Wright (pensando): Scusa tanto!
    Phoenix Wright: Sai che è meglio che sia rimasta al villaggio Kurain. Le cose potrebbero mettersi male.
    Maya: Sì, lo so. (Abbassò lo sguardo tristemente. Lo rialza) Ehi, a proposito! Io non sono ancora riuscita ad incontrare il nostro cliente! Nick, mi piacerebbe proprio conoscere questo terribile criminale che stai per difendere…
    Phoenix Wright (pensando): E a me piacerebbe approfittarne per chiedergli qualcos’altro di utile…
    Phoenix Wright: Abbiamo ancora un po’ di tempo prima che inizi la seduta. Vediamo se è già arrivato.

    12 Ottobre, ore 09.10
    Enies Lobby
    Ponte dell’Esitazione
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Maya, Sady-chan)
    (Scenografia: ponte che porta verso la prigione di Impel Down)
    (Situazione: Phoenix e Maya individuano Sady-chan che sta guardando l’orizzonte, mormorando fra sé, con un vestito di pelle rosso a borchie, una frusta e due corna che le spuntavano dalla testa)



    Sady-chan: …mmm…
    Maya: Ehi, Nick? Chi è questa tizia strana?
    Phoenix Wright: …Non ne ho idea.
    Sady-chan: Che vergogna… mmm… Per Impel Down…
    Sady-chan: Ehm, scusi, signorina…
    (Phoenix riceve una frustrata in pieno petto)
    Phoenix Wright (pensando): Ma che cavolo!
    Sady-chan: Il mio nome è Sady-chan! E la tortura… mmm… è la mia passione.
    Maya: Nick, questa tizia mi fa paura…
    Phoenix Wright (pensando): Eh, questo è perché non hai mai assaggiato la frusta di Franziska…
    Phoenix Wright: Allora, signorina, ehm, Sady-chan. Che è successo?
    Sady-chan: Mmm… Sono venuta qui su ordine del… mmm… Direttore Magellan- (Rimette la frusta a posto) Ma qui ho incontrato una donna che… mmm… non ha voluto farmi entrare. (La frusta ritornò a colpire in giro, ma stavolta sia Phoenix sia Maya si scansano) Che affronto immenso! Io devo… mmm… dominare!
    (Phoenix si nasconde dietro una porta onde evitare i fendenti.
    Sady-chan: Può esserci solo una donna con la frusta in tribunale, eh? Allora quella devo essere io! E per di più, tanto per aggiungere vergogna… mmm... mmi sono lasciata scappare il prigioniero…
    Phoenix Wright (pensando): Aspetta un attimo…
    Phoenix Wright: Scusi, ma quindi… Lei era venuta qui per scortare l’imputato?
    Sady-chan: Sì… mmm… mma mentre litigavo con quella donna, l’ho perso di vista… mmm…
    Maya (uscendo dal suo nascondiglio ): Nick, che significa?
    Phoenix Wright: Direi… Che il nostro cliente è appena evaso…
    Phoenix Wright (pensando): Questo processo sta iniziando benissimo, proprio…
    Phoenix Wright: Senta, Sady-chan, lei rimanga qui e cerchi ancora di entrare. Noi andiamo a cercarlo.
    Sady-chan: Bene… mmm…” mi rispose, schioccando la frusta. “Poi portatelo da me.
    Phoenix Wright (pensando): Ecco, questo lo eviterei…
    Phoenix Wright: Vieni, Maya, andiamo.
    Maya: Sììì!

    (Maya e Phoenix si allontanano a cercare Ace
    Lo trovano adagiato contro uno dei piloni del ponte, nell’angolo illuminato dal sole, con lo sguardo leggermente alzato verso il cielo e gli occhi chiusi.
    Ace apre gli occhi quando sentì i passi che si avvicinano.)

    Portuguese D. Ace: Ehi, avvocato!
    Phoenix Wright (pensando): Ecco un altro che è allegro a sproposito…
    Phoenix Wright (calmo): Ascolta… Cercare di provare la tua innocenza sarà molto dura se cercherai di scappare alla prima occasione.
    Portuguese D. Ace: Non volevo scappare. Ma quelle due si erano messe a litigare per nulla, e mi stavo annoiando… Così ho solo pensato di prendere un po’ d’aria. Era da tanto tempo che non vedevo il mare e il sole.
    Phoenix Wright (pensando): No, Phoenix, non farti commuovere!
    Portuguese D. Ace: Comunque, non è che possa andare tanto lontano con queste, no? (Mostra iI polsi ancora stretti con pesanti manette di agalmatolite, collegate da lunghe catene. Alla luce del sole il sangue incrostato delle ferite spicca maggiormente)
    Phoenix Wright: Be’, sì… Ah, c’è una cosa che vorrei chiederti.
    Portuguese D. Ace: Certo, spara.
    Phoenix Wright: Non so ancora cosa uscirà al processo, oggi…
    Portuguese D. Ace: …Ma quasi sicuramente la storia di mio padre.
    Phoenix Wright: Probabile. Vorrei che… Qualunque cosa succeda in aula, non fare nulla. Lascia fare a me, ok?
    (Ace lo scruta attentamente)
    Portuguese D. Ace: Va bene, le prometto che non farò nulla, ma in cambio vorrei un favore da lei.
    Phoenix Wright (titubante): Se posso…
    Portuguese D. Ace: Quando questo processo sarà finito, e finirà male.
    Phoenix Wright (pensando): Abbi un po’ di fiducia in me! Anche se io sono il primo a non averla…
    Portuguese D. Ace: Dovrà andare dal mio vecchio e dagli altri, e dirgli di non venire a salvarmi. Lo promette?
    Phoenix Wright: Non servirà.
    Portuguese D. Ace: Lei è l’avvocato. A lei il compito di convincerlo.
    Phoenix Wright (sospira): Te lo prometto. (Ace e Maya si stavano scrutando vicendevolmente, incuriositi l’uno dall’altro) Oh, a proposito, questa è la mia assistente, Maya Fey. Maya, lui è il nostro cliente, Portuguese D. Ace.
    Portuguese D. Ace: Ehi, ciao! Non ti posso stringere la mano, e comunque è talmente sporca che tanto meglio per te…
    (Maya lo fissa attentamente)
    Maya: Perché sei ridotto così?
    Phoenix Wright: Tipo, hai presente la tizia di prima con la frusta? Ecco.
    Maya (arrabbiata): Ma non va bene! Come si può trattare così una persona? Farla andare così al processo… Ora ci penso io! (Cerca nelle tasche) Scusa, Nick, ho scordato a casa il fazzoletto, mi presti il tuo?
    Phoenix Wright (pensando): Sii un po’ femminile, una volta tanto…

    (Phoenix prende il fazzoletto e glielo passa.
    Lei lo inumidisce con l’acqua ed inizia a passarlo sul viso di Ace per ripulirlo dal sangue.
    Ace è imbarazzato, eppure non riesce a spostarsi, perché le prese di Maya sono piuttosto forti.
    Quando Maya finisce, però, il viso di Ace sembra più quello di una maschera di carnevale, con chiazze di sangue scolorito sparse un po’ dappertutto.
    Phoenix ride).
    Maya: Uhm, così va meglio…
    Portuguese D. Ace: Ehi, lei è il mio avvocato! Non può ridere di me!
    Akainu (voce fuori campo): Siete qui. (Akainu entra in scena)
    Phoenix Wright: Sì, io… Uhm… Stavo solo consultandomi un attimo con il mio cliente…
    Akainu: Il suo cliente ha un unico problema: è ancora vivo. (Sorriso sprezzante) E quando questa farsa sarà finita, le assicuro, non sarà per niente contento di averci fatto perdere tutto questo tempo.”
    Phoenix Wright (pensando): È una minaccia? Perché, in questo caso, io… Io sono veramente terrorizzato!
    Akainu (si sporge in avanti, afferra Ace per i capelli e lo trascina via): Andiamo.
    Maya: Non preoccuparti, lascia fare tutto a Nick! Ci penserà lui!”
    Phoenix Wright (pensando): Che gioia…
    Maya: Mi ha salvato già tre volte da una condanna a morte!

    12 Ottobre, ore 09.50
    Enies Lobby
    Torre di Destra
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Maya, Godot)
    (Scenografia: una stanza con pareti di pietra, vuota)
    (Situazione: Phoenix e Maya entrano nella stanza e trovano Godot ad aspettarli)

    Godot: Ehi, Wright! Sempre appresso a casi impossibili, eh? Proprio come avrebbe fatto Mia.
    Phoenix Wright: Questa volta più che impossibile mi sembra fantascientifico. Davvero, non so come farò a far dichiarare innocente un criminale che si dichiara tale.
    Ema Skye (voce fuori campo) Anche mia sorella si accusava di omicidio, anche se era innocente. (Compare in scena) Ma lei è riuscito a farla scagionare comunque.
    Maya: Ciao, Ema!
    Ema Skye (si toglie gli occhiali dalle lenti rosa, fa un sorrisetto soddisfatto): Sono venuta a portarvi gli enormi risultati che solo un’indagine scientifica può procurare.
    Phoenix Wright: Quello che ti ho chiesto? Giusto in tempo, grazie!
    Ema Skye: Oh, non è stato facile. (Passa una cartella di documenti a Phoenix). Ma dalla futura investigatrice scientifica Ema Skye questo e altro.
    Godot: Anche io ho una cosa per te. (Passa un pacco di fogli)
    Phoenix Wright: Che cos’è? (dà una letta veloce)
    Godot: Non ne sono sicuro, ma potrebbero esserti utili. In quanto ex-procuratore, ho ancora qualche contatto importante nell’ufficio, perciò mi sono messo un po’ ad indagare sui testimoni dell’accusa. Non ho potuto fare molto, ma quello che c’è è lì.
    Phoenix Wright: Grazie, davvero. Si va in scena.

    12 Ottobre, ore 10.00
    Enies Lobby
    Tribunale
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Miles Edgeworth e Franziska Von Karma, l’intera Marina sugli spalti)
    (Scenografia: aula di tribunale, con la maggior parte del pubblico di marine)
    (Situazione: Phoenix è al banco della difesa, stanno tutti aspettando l’entrata di Baskerville, il giudice di Enies Lobby)


    Phoenix Wright (pensando): Accidenti, che razza di situazione…
    (Edgeworth fa una delle sue faccia strane; è entrato il giudice e non è Baskerville, ma Il Giudice)
    Miles Edgeworth: Signor Giudice, che ci fa lei qui?!
    Il Giudice: Baskerville ha avuto un improvviso attacco di diarrea dopo una cena con Magellan.
    Phoenix Wright (pensando): Ma no?
    Il Giudice: E dato che è un mio caro amico, mi ha chiesto di sostituirlo, quindi eccomi qui. Signor Wright, vedo che i suoi casi diventano sempre più disperati.
    Miles Edgeworth (alzata di spalle): Lo sa, è tipico del nostro avvocato cercare cause perse…
    Phoenix Wright: Grazie, eh…
    Il Giudice: Bene, direi di iniziare. Signor Edgeworth, la sua dichiarazione d’apertura.
    Miles Edgeworth: L’imputato di questo processo, Portuguese D. Ace, è un pirata condannato all’esecuzione capitale,” spiegò lui. “Ma dato che il qui presente avvocato non sembra convinto di questa decisione, è nostro dovere confermare, con estrema chiarezza, che la sentenzia sia giusta.
    Il giudice: Capisco, anche se non vedo qual è il problema della difesa…
    Phoenix Wright (pensando): Non mi ha ancora lasciato spiegare nulla…
    Miles Edgeworth: Se mi permette, Vostro Onore, direi di convocare subito il primo testimone. E’ colui che conosce i retroscena dietro questa condanna, cioè le vicende piratesche dell’imputato.
    Il Giudice: Benissimo. Di chi si tratta?
    (Il Grand’Ammiraglio Sengoku prende posto al banco dei testimoni).
    Miles Edgeworth: Testimone, nome ed occupazione.
    Sengoku (occhiataccia a edgeworth): “Sengoku. Ammiraglio della Marina Militare.”
    Miles Edgeworth: Bene. Ora illustri la situazione in modo che la difesa capisca in che situazione si è cacciata.
    Phoenix Wright (pensando): La vogliamo piantare?!
    Maya (sussurando): Nick… Ho una gran voglia di appendermi a quella treccia e dondolarmi.
    Phoenix Wright: Evita, ti prego.
    Sengolu (sospiro): Sinceramente, non capisco nemmeno perché ci sia stata necessità di quest’udienza. Ace “Pugno di Fuoco” è un pirata, ed in quanto pirata è perfettamente condannabile alla pena capitale.”
    Phoenix Wright: Un attimo! Quindi lei sostiene che il mio cliente sia un pirata?
    Sengoku (occhiataccia a Phoenix): Il suo cliente è un pirata.
    Phoenix Wright: E in base a cosa lo dice?
    Sengoku (sconvolto): In base a… E’ un pirata. Gira su una nave con un Jolly Roger..!
    Phoenix Wright: Quindi per lei chiunque abbia un Jolly Roger è un pirata?
    Sengoku: Non è ovvio? Se hai una bandiera pirata sei un pirata, se hai una divisa sei un marine. Uno non gira con un Jolly Roger per niente.
    Franziska Von Karma (schiocca la frusta): Basta girarci attorno, Herr Phoenix Wright! Se hai qualcosa da dire, dillo.
    Phoenix Wright: Dunque, secondo il dizionario della lingua edito dalla Kodasha, un pirata è colui che “scorrazza per mare depredando navi di qualunque nazionalità e compiendo azioni criminose sul litorale”.
    Il Giudice: E quindi?
    Phoenix Wright: Ecco! (Estrae una cartella) Questo è il dossier su Portuguese D. Ace. Io lo leggo, ma non trovo nulla di questo, a parte… A parte il fatto che non paga mai nei ristoranti. Be’, se questo è un motivo per condannare a morte qualcuno, anche il povero detective Gumshoe dovrebbe essere arrestato!
    Sengoku: Legga meglio, signor avvocato. Che mi dice di tutti gli attacchi ai marine?” (Viene colpito dalla frusta di Franziska) Ma che le prende?!
    Franziska Von Karma: Intervenire al posto dell’accusa è solo una stupida azione di uno stupido, testimone. Prego, Miles, continua pure.
    Phoenix Wright: Obiezione! Il testimone ha appena fatto un’altra affermazione, e io ho il diritto di contro-interrogarlo.
    Il Giudice: Bene, signor Wright. Sa spiegarmi perché un innocente dovrebbe combattere con la marina?
    Phoenix Wright (sorride): Credo di sì, Vostro Onore. Io credo che il mio cliente non sia stato il primo ad attaccare quei marine, ma il contrario. È stata solo legittima difesa, la sua!
    Franziska Von Karma: Obiezione! Perché i marine dovrebbero prendersela con un comune cittadino? Addirittura tanto da fingere che sia un pirata e condannarlo a morte?
    Il Giudice: Giusto, signor Wright. Qual è la sua spiegazione?
    Phoenix Wright (annuisce): I marine hanno cercato di uccidere il mio cliente ancora prima che nascesse, perciò mi sembra ovvio che stiano provando a giustiziarlo come un criminale, pur di toglierselo dai piedi!
    (La corte scoppia in un enorme boato)
    Il Giudice (grida, sbattendo a più non posso il martelletto): Ordine! Ordine! Ordine! Signor Wright! Si rende conto di quello che sta dicendo?
    Phoenix Wright: Sì, Vostro Onore. Ma ho le prove del motivo che c’è dietro a quest’odio che la marina prova verso il mio cliente.

    (Phoenix alzaa gli occhi verso Ace, che è incatenato ad una sedia tra i tre ammiragli,
    Ace tiene la testa basa.
    Il vice ammiraglio Garp, davanti a lui, stringe le mani sui braccioli fino a spaccarli.
    Le labbra di Garp dicono: “Lo sa.”
    Sengoku appare particolarmente teso)

    Il Giudice: Allora, signor Wright, presenti questa sua prova.
    Phoenix Wright (esclamando): Ecco! La marina ha cercato Ace ancora prima che nascesse perché… Suo padre non è altri che Gold Roger, il Re dei Pirati.

    (L’intera corte si trasforma in un caos assurdo e, tra le urla e i fischi;
    nemmeno il giudice riusciva a ristabilire l’ordine, anzi, rischiava di spaccare il martelletto a forza di sbatterlo.
    Solo l’ammiraglio Aokiji, che dall’inizio del processo stava, sembrava immune dalla situazione, dormendo con la mascherina sugli occhi.
    Interviene Franziska, che a forza di menare colpi di frusta in giro riesce a far calmare gli spettatori)

    Il Giudice: Molto bene, grazie, signorina Von Karma (Il Giudice tossisce, imbarazzato, prima di tornare a rivolgersi a Phoenix) Signor Wright, spero che lei abbia le prove di quello che dice.
    Phoenix Wright: Ecco! Questo è un test del DNA che mostra senza alcun dubbio la parentela fra il mio cliente e il Re dei Pirati.”
    Il Giudice: Cos’è il DNA? Un nuovo quiz radiofonico?
    Miles Edgeworth: No, Vostro Onore. Si tratta di una nuova analisi inventata dalla polizia scientifica per stabilire i legami di paternità e maternità delle persone.
    Il Giudice (sbatte le palpebre): Capisco… Ma allora è vero! Incredibile! Quindi è ovvio che l’imputato sia un pirata!
    Phoenix Wright: Obiezione! Se si dovesse giudicare una persona dal padre, credo che né il signor Edgeworth né la signorina Von Karma avrebbero il permesso di stare sulla sedia del procuratore.
    (Frustata in faccia)
    Il Giudice: Anche questo è vero…
    Sengoku: Mi permette un’obiezione? Non saprei, ma dalla reazione che ha avuto tutta l’aula, sembra che questa notizia ce l’abbia data lei per la prima volta.
    Phoenix Wright (pensando): Cavoli..! Ha ragione…
    Sengoku (Alzata di spalle): Grazie della conferma, comunque. Abbiamo fatto bene, anni fa, a dare la caccia al figlio del Re dei Pirati, a giudicare da quello che è diventato oggi. Se lo lasciassimo fare ancora-
    Ema Skye (dalla tribuna): Obiezione!
    (La frusta di Franziska non è lunga abbastanza da raggiungere Ema, seduta su una delle tribune più alte)
    Franziska Von Karma: La gente la deve piantare di intervenire al posto dell’accusa e della difesa, per di più copiando le nostre espressioni!”
    Ema Sky: Quelle analisi del DNA, non sono recenti. Sono state fatte dal dipartimento scientifico della Marina tre anni fa. E se guardate la data, noterete che sono state fatte ancora prima che “Pugno di Fuoco” ottenesse una taglia!
    Phoenix Wright: Ecco! Questo dimostra che, almeno nelle alte sfere della marina, la cosa era risaputa. (Sorriso) E non era davvero necessario informare i ranghi inferiori: bastava mettere una taglia sulla testa del mio cliente per fare in modo che chiunque, anche i cacciatori di taglie, potessero ucciderlo e togliervelo dai piedi.
    Akainu: Ma si rende conto di quello che sta dicendo?!
    Phoenix Wright (pensando): Oddio… Sì, credo di sì…
    Maya: Nick, che stai facendo? Rispondigli a tono!
    Phoenix Wright (pensando): Fosse facile…
    Phoenix Wright: Visto che avete tentato di ucciderlo già ancora prima che nascesse, la cosa mi sembra molto probabile.
    Il giudice (sbattendo il martelletto): Procuratore Edgeworth, che cosa ne pensa di tutta questa storia?
    Miles Edgeworth (alza le spalle): Devo dire che la difesa ha sollevato un particolare importante.
    Phoenix Wright (pensando): Deve avere qualcosa in mente…
    Miles Edgeworth: “Ace “Pugno di Fuoco” è davvero un pirata, oppure la marina gli ha affibbiato una taglia solo a causa di suo padre? Con questo dubbio, è chiaro che non possiamo fidarci della parola di nessun ufficiale per stabilire quale sia la verità.
    Akainu: “COSA?!”
    (Akainu stava per lanciarsi su Edgeworth per addentarlo alla giugulare, ma il martelletto del giudice lo colpisce in pieno volto riuscendo a fermarlo)
    Il Giudice: La parola solo all’accusa e alla difesa!
    Miles Edgeworth: Grazie, Vostro Onore. Penso che sia ora di chiamare un altro testimone per risolvere definitivamente la questione.
    Il Giudice: Bene. Grand’ammiraglio, grazie della disponibilità. Può andare.

    (Sengoku annusce con un cenno del capo, ordina ad Akainu di smetterla di dare spettacolo di sé stesso in quel modo, e si avvia di nuovo in tribuna. Passa di fianco a Phenix)
    Sengoku (sussurra): Porti pure avanti questa farsa quanto più a lungo può, ma, alla fine, non potrà dimostrare il contrario di una cosa: Ace è un pirata di Barbabianca.
    Phoenix Wright (pensando): E qui ha un punto a suo favore…
    Maya (sussurrando) Nick. Davvero, in questo caso, non c’è una contraddizione?
    Phoenix Wright: Ci penseremo quando si presenterà il problema. Per il momento, la cosa importante è dimostrare che Ace non era un pirata fin dall’inizio.

    (Jinbe prende posto sul banco dei testimoni.
    Phoenix, Maya e Il Giudice lo guardano ammirati e stupiti.
    Ace ha aveva rialzato lo sguardo, anche lui stupito)

    Miles Edgeworth: Testimone, nome e occupazione.
    Jinbe: Mi chiamo Jinbe, sono un membro della Flotta dei Sette.
    Il Giudice: La Flotta dei Sette? E’ un nuovo gruppo musicale?
    Phoenix Wright (pensando): Potrebbe almeno leggere i giornali, Vostro Onore..!
    Miles Edgeworth: No, signore. E’ un gruppo di sette pirati autorizzati dal governo.
    Sengoku: Mi lasci spiegare com’è la questione. E’ vero, abbiamo concesso a determinati pirati alcuni diritti speciali, come il congelamento della taglia. In cambio, però, non devono attaccare nessuna nave o città membro del governo mondiale, pena la perdita di tutti questi privilegi, com’è successo non molto tempo fa a Crocodile. Per questo, i membri della Flotta dei Sette combattono esclusivamente contro altri pirati.
    Il Giudice: Ho capito. Quindi lei è una specie di marine non ufficiale.
    Jinbe: Una specie.
    Miles Edgeworth: Bene, testimone. Mi parli del suo incontro con l’imputato. E sia esauriente.
    Jinbe (annuisce): Credo che sia successo all’incirca due anni e mezzo fa. Il nostro incontro non avvenne sull’isola delle sirene, ma in una delle prima del Nuovo Mondo.
    Miles Edgeworth: Scusi se la interrompo. (estrae un Jolly Roger da sotto il banco e lo mostra: rappresentava un teschio con un cappello dalla foggia molto particolare e delle fiamme attorno) Questa era la bandiera che sventolava sulla sua nave? La bandiera degli Spade Pirates?
    Jinbe: Sì.
    Miles Edgeworth: Molto bene, prosegua pure con la sua testimonianza.
    Jinbe: Abbiamo combattuto per cinque giorni ininterrottamente, riducendoci in fin di vita.
    Maya (sconvolta): Cinque giorni ininterrottamente?! Senza mangiare nemmeno una volta?!
    Phoenix Wright (pensando): Che razza di gente mi trovo di fronte?!
    Franziska Von Karma: Testimone, lasci perdere gli stupidi commenti della stupida assistente con quegli stupidi abiti addosso. E prosegua pure.
    Jinbe: Non c’è molto altro da dire. Si è trattato sostanzialmente di un pareggio, perché alla fine dei cinque giorni, è arrivato Barbabianca ad interromperci.
    Miles Edgeworth: Come vede, Vostro Onore, abbiamo una testimonianza imparziale. (Piccolo inchino) Un membro della Flotta dei Sette ha combattuto contro l’imputato in veste di pirata, il quale è poi stato salvato dall’intervento di un altro ben noto pirata, che adesso è il suo capitano. Direi che non ci sono più dubbi.
    Il Giudice: In effetti… Se si mettono assieme la taglia, la bandiera e questo combattimento… Sembrano prove plausibili per condannare l’imputato come pirata.
    Phoenix Wright: Ciò nonostante, vorrei contro-interrogare il teste.
    (occhiata di Jimbe piena di speranza e riconoscenza)
    Il Giudice: Bene, signor Wright, proceda pure.
    Phoenix Wright: Lei è conosciuto come il leader degli uomini pesce, vero?
    Jinbe: Esatto, anche se non è proprio così. Lo sono diventato solamente alla morte di Fisher Tiger, quando in realtà la ciurma originaria dei pirati del sole si era smembrata, perciò, in realtà, controllo sono una piccola parte degli uomini pesce. Però diciamo che per quello che riguarda l’amministrazione dell’Isola delle Sirene, sanno che possono contare su di me per la difesa.
    Phoenix Wright: Difesa? Parla del problema della discriminazione della sua specie?
    Jinbe: Nonostante la legge varata dal Governo Mondiale duecento anni fa, il problema è sempre presente, ed è aumentato soprattutto in questi ultimi venti anni. Sono moltissimi gli uomini pesce e le sirene che vengono rapiti, ed io faccio del mio meglio per proteggerli.
    Phoenix Wright: Ha parlato di un aumento negli ultimi venti anni. Suppongo che sia a causa dell’Era della Pirateria?
    Miles Edgeworth: Obiezione! Tutto quello di cui si sta parlando ora è irrilevante ai fini processuali.
    Il giudice (sbatte le palpebre): Ma mi sembrava un argomento interessantARGH!
    (La frusta di Franziska colpisce Il Giudice in pieno)
    Franziska Von Karma: Se vuole discutere di queste cose, vada al bar con i vecchietti della sua età. Non siamo qui a risolvere i problemi della società.
    Il Giudice (mormorando): A me basterebbe che lei risolvesse i suoi problemi con la frusta…
    Phoenix Wright (Sbatte le mani sul banco): Vostro Onore! L’accusa sta cercando di dimostrare che il testimone ha combattuto contro l’imputato perché pirata. La difesa crede invece che ci sia un altro motivo, ma per scoprirlo è necessario stabilire per bene la situazione presente nell’Isola degli Uomini Pesce.
    Il Giudice: Uhm, se non fosse lei, signor Wright, direi che si sta arrampicando un’altra volta sugli specchi. Molto bene, testimone, fornisca una testimonianza a questo riguardo.
    Jimbe (annuisce): Come ho detto prima, anche se illegale, capita da sempre che sirene ed uomini pesce vengano rapiti per essere venduti come schiavi. E la situazione è peggiorata negli ultimi anni, perché con l’avvento della pirateria è aumentata la quantità di criminali che si avventurano nel nostro territorio…
    Phoenix Wright: E’ per questo che lei è diventato un membro della Flotta dei Sette? Per combattere questi pirati con l’appoggio del governo?
    Jinbe: In un certo senso, sì.
    Miles Edgeworth: Ed è per questo che ha combattuto con l’imputato?
    Jimbe: No.
    Miles Edgeworth (spalanca gli occhi, e si appoggia al bancone): Come no?
    Franziska Von Karma: Testimone! Sia serio! (La frusta non ha effetto sulla pelle resistente da pesce) Oh, accidenti!
    Jinbe: Come ho detto, non ho incontrato Ac- l’imputato sull’Isola delle Sirene. Perciò non l’ho attaccato per questo motivo e, per quello che ne so, non si è mai macchiato di un crimine simile.
    Miles Edgeworth: Allora perché ci ha combattuto?
    Phoenix Wright (pensando): Ti prego, Godot, dimmi che puoi salvarmi..!
    (Phoenix dà una veloce occhiata al registro processuale, mentre Franziska prende a frustate Edgeworth)
    Franziska Von Karma: Risponda subito!
    Jinbe (sospiro triste): Perché credevo che fosse un pirata.
    Phoenix Wright: Obiezione! Questa prova è in contraddizione con questa affermazione.”
    Il Giudice (occhieggia ai fogli che Phoenix stringe fra le mani): Ed in che modo sarebbe attinente?
    Phoenix Wright: Queste sono una serie di interviste degli abitanti dell’Isola delle Sirene. Come ha detto l’imputato, la situazione era peggiorata in maniera sensibile negli ultimi venti anni, ma il testimone ha dimenticato di ricordarci che c’è stato anche un miglioramento, pochi anni fa.
    Il Giudice: Ripeto: ed in che modo questo sarebbe attinente, signor Wright? Guardi che la penalizzo!
    Phoenix Wright: E’ attinente alla questione perché… (mette le mani sui fianchi) …l’artefice di questo miglioramento delle condizioni di vita non è nient’altri che Edward Newgate Barbabianca! (Si rivolge direttamente a Jimbe, il quale lo fissa con occhi spalancati. Lo ammetta, testimone, lei ha un debito di gratitudine nei confronti di questo pirata!
    (Un attimo di caos nelle tribune)
    Il Giudice: Ordine! Signor Wright! Cosa significa questa cosa? Si spieghi!
    Phoenix Wright: E’ semplice, Vostro Onore. Barbabianca possiede il controllo su alcune isole del Nuovo Mondo. È per questo che viene chiamato uno dei quattro imperatori.
    Sengoku (malavoglia): E’ così.
    Phoenix Wright: Durante le mie interviste, tutti gli abitanti dell’Isola delle Sirene hanno confermato che si è autodichiarato proprietario anche di quella stessa terra e, da quando l’ha fatto, quasi nessun pirata ha osato più toccarli.
    Miles Edgeworth: Nnngh… (si accascia sul banco, si rialza) E questo cosa cambia, nel combattimento tra il testimone e l’imputato?
    Phoenix Wright: Cambia due cose fondamentali. Il movente ed il risultato.
    (Franziska tira una frustata a Phoenix, ma Jimbe l a blocca a metà strada, mentre Phoenix cerca di nascondersi sotto il banco)
    Jinbe: Che cosa intende dire, avvocato?
    Phoenix Wright: Intendo dire che bisogna guardare le cose da un altro punto di vista. L’accusa ha sostenuto che Barbabianca sia venuto a salvare Ace, ma io credo che, viste le ultime notizie, in realtà abbia portato soccorso a lei, Lord Jimbe.”
    Il giudice (sbatte il martelletto con forza): Sta dicendo che il testimone sia in realtà un membro dei pirati di Barbabianca?!
    Phoenix Wright (Scuote la testa): No. Sto dicendo che Lord Jimbe cerca sempre, se può, di aiutare Barbabianca per la riconoscenza che prova nei suoi confronti. D’altra parte, lo stesso Barbabianca deve ritenere Lord Jimbe un suo protetto, giacché è un abitante di una delle isole di cui è patrono.
    Franziska Von Karma: E quale conclusione trae da ciò, Herr Phoenix Wright?
    Phoenix Wright: Io dico che il mio cliente voleva incontrare Barbabianca per battersi con lui. (sorriso) cosa che non è un reato e non dimostra che fosse un pirata. Il testimone ha cercato di impedirglielo.
    Franziska Von Karma: Questa è la più stupida stupidaggine che sia uscita dalla tua stupida testa di avvocato stupido (libera la frusta dalla presa di Jimbe e la usa su Phoenix) Perché allora “Pugno di Fuoco” sarebbe poi entrato nella ciurma?
    Phoenix Wright (pensando): Ci siamo… Accidenti, il problema è che non so come dimostrarlo!
    Jinbe: Forse posso spiegarlo io… (Sorriso riconoscente)
    Miles Edgeworth (le braccia incrociate): Lo faccia, testimone.
    Jinbe: Quello che ha detto l’avvocato è vero. Io sono un pirata che odia i pirati, ad eccezione della ciurma di Barbabianca. È merito loro se la situazione sull’Isola degli Uomini pesce si è stabilizzata. Così, se posso, cerco di dargli una mano. (Si rivolge verso il banco dell’accusa) Scusi se non l’ho detto prima, procuratore, ma capisce bene che per un membro della Flotta dei Sette, essere amico di un Imperatore non è propriamente corretto…
    Miles Edgeworth: Immagino. Ma in un tribunale la verità viene sempre a galla, ed è quella che vorrei sentire ora.
    Jimbe (annuisce): Ho combattuto contro Ace perché sapevo quant’era forte e che voleva combattere contro Barbabianca.”
    Phoenix Wright: Quando lui è arrivato, l’ha fatto per salvarla, allora?
    Jinbe: Non esattamente. E’ arrivato perché Barbabianca non rifiuta mai una sfida. Così Ace ha fatto scappare i suoi compagni ed è rimasto a combattere contro di lui, ma ha perso.
    Maya (esclamando): Cioè, dopo essersi battuto ininterrottamente con lei per cinque giorni?!
    Phoenix Wright (pensando): Oh mio Dio…
    Jinbe: Già. Era a pezzi, ma ha salvato comunque tutta la sua ciurma, anche se alla fine non è riuscito a combinare molto. Così dopo se lo sono portati via.
    Phoenix Wright (Sbatte le palpebre): Scusi, in che senso se lo sono portati via?
    Jinbe: Quando Barbabianca lo ha sconfitto, lo hanno caricato sulla Moby Dick. (Pausa) Come un prigioniero.
    (Il caos esplode di nuovo all’interno del tribunale)
    Il Giudice (urla più forte del caos per farsi sentire): Testimone! Sta dicendo che l’imputato è stato costretto ad entrare nella ciurma?!
    Un marine nel pubblico: Non ha senso! E’ il comandante della seconda flotta!
    Franziska Von Karma (mena colpi a caso): Fate silenzio! Herr Jimbe, perché mai Barbabianca avrebbe imbarcato qualcuno che voleva ucciderlo?
    Phoenix Wright (urla anche lui per farsi sentire): Non è ovvio?! Perché Ace è il figlio di Gold Roger, il suo più grande rivale passato. Quale migliore rivincita può esserci che prendere sotto di sé suo figlio?
    Il Giudice (gridando): Basta! Basta! Non sento niente! Ordine! (la stanza torna in silenzio) Procuratore!
    Miles Edgeworth (alzata di spalle): Devo ammettere che il testimone non è stato rilevante come credevo. Non solo non ci ha assicurato che l’imputato fosse un pirata, ma ci ha anche rivelato che, almeno all’inizio, è stato prigioniero di pirati.
    Phoenix Wright: E quindi è innocente!
    (La faccia viene colpita da una frusta)
    Franziska Von Karma: Al tempo, Herr Phoenix Wright. Finora è stato dimostrato che era un prigioniero all’inizio. Ma dopo?
    Il Giudice (annuisce): L’accusa ha ragione, ma anche la difesa stranamente non ha del tutto torto…
    Phoenix Wright (pensando): Come sarebbe a dire stranamente..?
    Phoenix Wright: Ma purtroppo non si può dimostrare il contrario. Non possiamo certo chiamare a testimoniare un pirata di Barbabianca, dopo saremo costretti ad arrestarlo!
    Miles Edgeworth (inchino): A dire la verità, qualcuno che può testimoniare riguardo a questo c’è.
    Il Giudice: E chi?
    Miles Edgeworth: Ammetto di non aver previsto questa eventualità, ma vedo che è indispensabile. Chiedo che sia ammesso a testimoniare Marshall D. Teach, nuovo membro della Flotta dei Sette!
    Phoenix Wright (pensando): Accidenti… Ora sì che siamo fregati!

    12 Ottobre, ore 11.43
    Enies Lobby
    Torre di Destra
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Ema Skye)
    (Scenografia: una stanza vuota con pareti di pietra)
    (Situazione: Phoenix parla con Ema, Maya è andata da qualche parte)


    Ema Skye: Non c’è niente che si possa fare, ora?
    Phoenix Wright: Purtroppo no. I fatti sono fatti: Teach sa benissimo che Ace è un pirata e ha combattuto contro di lui su ordine di Barbabianca. Se finora sono riuscito a trovare delle contraddizioni, è perché queste c’erano. Ma non riesco davvero a trovarne una solida per questo…
    Lotta (voce fuori scienza): Ohi, amico, stai proprio giù!
    Phoenix Wright (pensando): Conosco questa voce…
    (Compare Lotta)
    Phoenix Wright: Lotta! Che ci fai qui?
    Lotta: Come, che ci faccio? Sono una reporter d’assalto, esperta in casi di pirateria!
    Phoenix Wright (pensando): Ah, sì..?
    Lotta: Non mi sarei persa questa notizia per nulla al mondo! E ho fatto bene, quello che hai rivelato in ‘sta seduta è un enorme scoop! A dire la verità, mi dispiace… Tutte le volte che sono stata coinvolta nei tuoi casi, ti ho messo nei guai…
    Phoenix Wright: E’ vero. Ma è anche vero che spesso le tue foto sono servite alle mie dimostrazioni…
    Lotta: Be’, spero di poterti essere d’aiuto ancora. (Estrae dalla sua borsa un pacco di fogli) Queste sono una serie di interviste che ho raccolto prima dell’inizio del processo.
    Phoenix Wright (Guarda i nomi degli intervistati): Ma ci sono anche dei membri della ciurma di Barbanera. Lotta, forse mi hai salvato stavolta!

    12 Ottobre, 12.30
    Enies Lobby
    Tribunale
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Miles Edgeworth e Franziska Von Karma, l’intera Marina sugli spalti, Teach già sul banco dei testimoni)
    (Scenografia: aula di tribunale, con la maggior parte del pubblico di marine)
    (Situazione: Phoenix è al banco della difesa, Teach mangia crostate al banco; Maya arriva di corsa prima dell’inizio della seduta, Ace si sta mordendo le labbra a sangue)

    Miles Edgeworth (una mano sul banco): Testimone, nome e professione E la smetta di ingozzarsi di dolci.
    Marshall D. Teach (ride): Zheahah. Dovrebbe assaggiarne un po’ anche lei, è buona e le farebbe bene alla salute.
    Miles Edgeworth: E-Ehi!
    Marshall D. Teach: Mi chiamo Marshall D. Teach, meglio conosciuto come Barbanera. (trangugia il boccone che aveva in bocca) Attualmente, sono un membro della Flotta dei Sette.
    Il Giudice: Bene, testimone. Suppongo che l’accusa le abbia parlato della testimonianza del suo collega, Lord Jimbe. Vorremo sapere da lei il resto della storia.
    Marshall D. Teach: Ma certo. (Ride) Quello che ha detto il pesciolone è assolutamente vero, all’inizio Ace non era per niente felice di essere stato imbarcato sulla Moby Dick. Ha anche provato ad uccidere più volte il babbo, senza mai riuscirci. Ma come ho detto, questo è stato all’inizio. Non molto dopo, Ace è diventato uno degli uomini più fedeli di Barbabianca. Dopotutto, non è attualmente il comandante della seconda flotta? Non l’avremo certo affidata ad un prigioniero.
    Miles Edgeworth (inchino): Si può avere più certezza di così?
    Il Giudice: Effettivamente, l’accusa è precisa e perfetta come al solito. Ma diamo al signor Wright la possibilità di rendersi ridicolo. Prego, inizi pure il suo contro interrogatorio.
    Phoenix Wright (pensando): Grazie, eh, Vostro Onore…
    Phoenix Wright: Lei non è mai stato un comandante di flotta, no?” chiesi.
    Marshall D. Teach: No, amico. Ho sempre cercato di mantenere un basso profilo.
    Phoenix Wright (pensando): Non mi risulta di essere tuo amico…
    Phoenix Wright: E riguardo agli altri comandanti? Pensa che siano più forti dell’imputato?
    Marshall D. Teach: Non saprei dirlo con certezza… Marco e Jaws probabilmente sì, e forse qualcuno degli altri…”
    Phoenix Wright: Quindi, nonostante Ace fosse un comandante, questo non significa che potesse davvero ribellarsi…
    Marshall D. Teach: Zheahah. (Ride) Amico, stai cercando di dire che il comandante Ace abbia accettato tutto solo perché non aveva altra scelta?
    Phoenix Wright: Esattamente. (Annuisce) Non è mai stato un pirata, ma è stato costretto da Barbabianca. (Estrae la cartella con la lista dei reati) A detta di questi rapporti, fin da quando è entrato in ciurma, Ace ha sempre lavorato da solo, e sempre per sconfiggere altri pirati, esattamente come faceva prima. Questo dimostra che non aveva affatto affiatamento con il resto della ciurma e, per quanto poteva, ha cercato di rimanere nei limiti della legalità. (Sbatte le mani sul tavolo) Anche la battaglia con lei rientra in questo schema. Da solo, il più lontano possibile dagli altri, e a battere un altro pirata!”
    Marshall D. Teach: Una bella storia, amico, non c’è che dire. Peccato che non sia possibile.
    Phoenix Wright: E perché?
    Miles Edgeworth: Per un semplice motivo. Il qui presente testimone aveva chiesto all’imputato di diventare un suo compagno, prima di sconfiggerlo. Se davvero avesse accettato di entrare nella ciurma di Barbabianca perché costretto, come sostiene lei, perché non ha accettato la proposta del signor Marshall, piuttosto che finire in questa situazione?
    Marshall D. Teach: E’ proprio come dice l’amico procuratore. Ma invece di tradire Barbabianca, il mio caro comandante preferisce farsi condannare a morte. Che testardo, eh? A dire la verità, sono piuttosto sorpreso che abbia acconsentito a farsi difendere. È come rinnegare tutto ciò che è.
    Satch (voce fuori campo): Come tu hai rinnegato i vent’anni che ha passato con la ciurma?
    (Maya aveva appena evocato un uomo con i capelli biondi pettinati con un ricciolo davanti, ripreso anche nel pizzetto, ed una sola ciocca nera)
    Il Giudice (sbatte le palpebre): Chi è questo, ora?
    Satch: Sono Satch, il comandante della quarta flotta dei pirati di Barbabianca.” (Rivolto a Barbanera) L’uomo che tu hai ucciso, solo per rubarmi un maledettissimo frutto del diavolo.
    Marine attorno: Che accidenti è?
    Tsuru: Sembra che quella ragazzina conosca la tecnica dell’evocazione Kurain,” mormorò il viceammiraglio Tsuru. Garp: Quell’avvocato è pieno di risorse.”
    Kizaru (sorridendo): Oooh… Spaventoso…
    Satch: Hai passato più di vent’anni nella nostra ciurma. Fingendoti un nostro compagno, un amico, un fratello… E poi ci hai pugnalato tutti alle spalle. Credi di essere il più adatto a testimoniare sulla fedeltà di qualcuno? (Scocca un’occhiata a Phoenix) Ace è stato costretto ad entrare nella ciurma. Si è comportato bene, lo devo ammettere, ma dopo quello che tu hai fatto, non mi sentirei di giurare che sia stato completamente onesto.
    Franziska Von Karma: Obiezione! (Colpisce Teach con la frusta tanto da fargli cadere il pezzo di crostata rimasta. Teach scoppia a ridere.)
    Marshall D. Teach: Guarda se quello non è il mio vecchio compagno! (La sua voce si indurisce, ed il suo sorriso diventa malefico) Ma non puoi salvare Ace. Se davvero non fosse stato leale, a quest’ora si sarebbe unito a me, è evidente. E non mi sarebbe per niente dispiaciuto! (Ride) Specialmente ora che so di chi è figlio!
    Phoenix Wright (Stringe i pugni): E se l’imputato avesse avuto un’altra ragione per non potersi arrendere, questa volta?
    Il Giudice: Che intende, avvocato?
    Phoenix Wright: Intendo dire che il mio cliente aveva un motivo per non poter accettare la proposta del testimone. Qualcosa che lo costringeva a combattere fino all’ultimo, anche a costo della sua stessa vita. Un motivo che non c’entra nulla con la lealtà nei confronti di Barbabianca.
    Il Giudice: E cioè? Su, signor Wright, mi mostri una prova di questo motivo!
    Phoenix Wright: Ecco! (Estrae da sotto il banco una taglia e la mostra a tutti)
    Il Giudice (sbatte le palpebre, stupito): Quello è… Rufy Cappello di Paglia, no? E cosa c’entra con quello di cui stiamo discutendo?
    Phoenix Wright: C’entra perché la persona che il signor Marshall avrebbe voluto consegnare ai marine era proprio lui. Questo perché, per prendere il posto di Crocodile, pensava che la soluzione migliore fosse catturare colui che lo aveva sconfitto. Lo vuole negare, testimone? Non lo faccia. (Sbatte dei fogli sul tavolo) Ho qui delle affermazioni dei membri della sua ciurma che lo confermano.
    Marshall D. Teach (serio): Non lo nego.
    Phoenix Wright: Per questo Ace non poteva lasciarla andare, e non poteva unirsi a lei. Se l’avesse fatto, lei sarebbe andato a caccia di Rufy Cappello di Paglia… Ovvero, a caccia di suo fratello minore!
    Il Giudice: COSA?!
    Phoenix Wright: Ebbene, testimone? Non è forse vero che lei abbia spiegato il suo piano al mio cliente? E non è forse vero che lui abbia rifiutato dicendo che doveva proteggere suo fratello? Se si fosse arreso, sulla sedia degli imputati ci sarebbe Cappello di Paglia adesso.
    Marshall D. Teach: Oh, questo è sicuro. Chi l’avrebbe mai detto che era il fratellino del mio vecchio comandante? Quel ragazzino ha una fortuna sfacciata!
    Ace: Tieni giù le mani da mio fratello!
    (La porta del tribunale si apre ed una serie di ufficiali della marina entra ballando e danzando.
    Uno di loro esegue da fermo un triplo salto mortale, atterrando con leggerezza sul banco della giuria; un’altra cavalca una tigre come se fosse l’animale più docile del mondo; un altro tiene in mano una bambola di marine che lo prendeva a pugni. Infine, l’ultimo appare volando nel cielo fino ad atterrare di fronte al giudice, con un piccolo inchino, spargendo carte da gioco e stelline attorno a sé)
    Il Giudice: V-Voi… Non siete marine, vero?
    Maximillian Galattica : Ma no! Io sono il grande, fantastico e meraviglioso Maximillian Galattica, e questi sono i miei stupendi compagni del miglior circo del mondo, il Big Berry Circus!
    (Tutti gli altri circensi si mettono a salutare allegramente le tribune.
    Ace cerca di trattenere le risa, il viceammiraglio Garp a scoppia in un ruggito, seguito prontamente da altre voci, tra le quali quella di Ema e di Lotta. Persino lo stesso Barbanera è divertito dalla situazione.
    Una frustata da parte di Franziska a Max.)
    Maximillian Galattica: ARGH!
    Franziska Von Karma: E che diavolo ci fate qui in tribunale, conciati in questa maniera stupida, stupidissimi stupidi artisti di uno stupido circo?!
    Maximillian Galattica: Dolcezza, calma. Siamo qui su ordine del signor Wright.
    Il Giudice (tuona): Signor Wright! Che cosa significa questo?!
    Phoenix Wright: Ehm… Ecco…
    Phoenix Wright (pensando): Non ne ho la minima idea!!
    Mia (Maya l’ha evocata): La difesa ha appena scardinato un altro dei punti dell’accusa. Se non sbaglio, il Grand’Ammiraglio aveva affermato che “se uno ha un Jolly Roger è un pirata, se ha una divisa è un marine”. Ma questo è chiaramente in contraddizione con quello che abbiamo davanti.
    Godot (in tribuna, assapora l’aroma della sua tazza): E’ inutile, una bevanda scura non può essere caffè se non è preparato con chicchi tostati
    (Godot lancia la tazza a Sengoku, il quale però la schiva agilmente; la tazza colpiscee l’ammiraglio Kizaru.
    Al suo fianco, Akainu tira un sospirò profondo, quindi fa lentamente sciogliere le sue braccia in magma)
    Maximillian Galattica: (rabbrividisce): E’ ora di tentare il nostro grande trucco! La sparizione!
    (Un’agitata del mantello della divisa, e si alza una fitta nebbia: quando scompare, anche tutti i membri del circo spariscono)
    Il Giudice (ruggisce): Signor Wright! Come al solito, quando c’è lei in aula, succedono casini! Si spieghi!
    Phoenix Wright: C-Capo…
    Mia: Che stai aspettando, Phoenix? Devi difendere il tuo cliente, non sprecare l’occasione che ti ha dato Maya.
    Phoenix Wright (annuisce, quindi si sporge in avanti con le mani sul banco.): Come vede, Vostro Onore, ho appena dimostrato che non basta un Jolly Roger ad accusare qualcuno di pirateria. (Raddrizza la schiena) La realtà è che l’accusa non ha ancora portato una sola prova per dimostrare che il mio cliente è un pirata. Anche quest’ultima testimonianza non è accettabile, una volta scoperto che Ace cercava solo di proteggere il fratello!
    Il Giudice (mormorando): E’ innegabilmente vero…
    Akainu: COSA?!
    Miles Edgworth: Sì, ma vale anche il contrario). Alzata di spalle. Nemmeno la difesa ha presentato prove evidenti che l’imputato non sia un pirata.
    Phoenix Wright (pensando): Accidenti, speravo che non se ne accorgesse…
    Il Giudice: E anche questo è innegabile. Sono costretto ad aggiornare il processo, perché in queste condizioni non posso emettere una sentenza. E soprattutto, devo riprendermi da tutte le notizie shock che ho ricevuto oggi.”
    Sengoku: COSA?!
    Il Giudice: Per la prossima seduta, pretendo che l’accusa e la difesa mi portino solide prove delle loro tesi. (Sbatte il martelletto) L’udienza è tolta.

    12 Ottobre, Ore 13.35
    Enies Lobby
    Torre di Destra
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Maya)
    (Scenografia: stanza vuota con i muri di pietra)
    (Situazione: Phoenix e Maya si trovano lì dopo il processo)

    Maya (esclamando): Evviva, Nick! Ce l’abbiamo fatta… Quasi.
    Phoenix Wright: E’ stata la tua idea geniale. Davvero, grazie.
    Maya: L’importante è il cliente, no? Ho fatto ben di peggio per il signor Edgeworth!
    Phoenix Wright (pensando): Peggio di far entrare in tribunale uno spettacolo da circo..?
    (Entrano Lotta, Godot e Ema)
    Phoenix Wright: Lotta, non ci posso credere, mi hai salvato, per una volta! (Phoenix abbraccia Lotta)
    Lotta (arrabbiata): Come, per una volta?
    Phoenix Wright (a Ema e Godot): Grazie anche a voi, ragazzi.
    Ema Skye: Tutto merito dell’indagine scientifica.
    Godot (cenno del capo): La battaglia non è ancora finita.
    Phoenix Wright (annuisce): Già, lo so. Ma se non altro ho un po’ di tempo per preparare una linea di difesa efficiente.
    Maya e Ema sky assieme: Conta su di noi!
    (Risata allegra da fuori scena. Compare il viceammiraglio Garp sull’uscio con la sua enorme stazza)
    Garp: Quando ho saputo di questa storia, sapevo che ci sarebbe stato da divertirsi,” disse. “Ma non immaginavo così tanto. Lei è riuscito a far arrabbiare Sengoku più di quanto ci sia mai riuscito Cappello di Paglia. È un grande record. (Ride di nuovo)
    Phoenix Wright (pensando): Questa notizia dovrebbe consolarmi..?
    Garp: Complimenti, è un ottimo avvocato. (Si avvicina e stringe la mano con forza a Phoenix)
    Phoenix Wright: Grazie mille, sono onorato che l’eroe della marina lo pensi
    Phoenix Wright (pensando): Anche se mi sta stritolando la mano…
    Garp: Avrei preferito che la notizia sul padre di Ace non fosse stata rivelata, ma vedo bene che non c’erano alternative.
    Phoenix Wright: Infatti…
    Garp: Coraggio per la prossima udienza. (Si avvia per andarsene)
    Phoenix Wright: Mi perdoni, viceammiraglio. Non so perché, ma ho la netta impressione che lei vorrebbe vedermi vincere questa causa.
    (Garp si volta a guardare Phoenix: le spalle sono incurvate, non sta più ridendo.
    Due lucchetti psichici appaiono.
    Phoenix Wright (pensando): Oh, accidenti…
    Garp: Credo che si sbagli, avvocato. Perché mai dovrei volere la salvezza di un pirata?
    Phoenix Wright: Già, ha ragione.
    Maya (dopo che Garp ha lasciato la stanza) Nick, qualcosa non va? Credi che stia nascondendo qualcosa?
    Phoenix Wright (annuisce): Già, ma non lo posso provare.
    Maya: E allora andiamo a cercare indizi, coraggio!
    Ema Skye (mentre Maya e Phoenix fanno per uscire): Ah, signor Phoenix. Mi chiami, le potrei essere utile con le indagini scientifiche!

    12 Ottobre, ore 14.15
    Enies Lobby
    Stazione
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Maya)
    (Scenografia: ingresso di Enies Lobby, sui binari del treno)
    (Situazione: Phoenix e Maya attendono il treno sui binari e vengono avvicinati dal viceammiraglio Comir)

    Phoenix Wright: Signor Comir.
    (Phoeni porge la mano, Comir non ricambia)
    Comir (non lo guarda): Non lo faccia.
    Phoenix Wright (interdetto): Fare cosa?”
    Comir (amaramente): Dare false speranze a quel ragazzo. Quello che succederà il giorno della sua esecuzione sarà abbastanza spaventoso per lui, non complichiamogli le cose in questo modo. Sa quanto me che non ci sono possibilità.
    Phoenix Wright: Capisco (annuisce) Ma non posso certo arrendermi, specie perché credo nel mio cliente e nelle ultime possibilità che ci sono rimaste.
    Comir (incredulo): Lei… Crede nel suo cliente?
    Maya: Certo! Ace è innocente!
    Comir (sorride mestamente): Già, vorrei crederci anche io…
    Phoenix Wright: Che intende?”
    (Rumore di catene e due lucchetti rossi scintillanti appaiono)
    Phoenix Wright: Lasci perdere. Maya, andiamo.
    (Il treno arriva. Maya e Phoenix salgono a bordo e si siedono)
    Phoenix Wright: un lungo sospiro. Che cosa credi che dovremo fare adesso?
    Maya: Trovare nuovi indizi, no?
    Phoenix Wright: Certo. E qualche idea su dove iniziare?
    Maya: No.
    Phoenix Wright (pensando): Be’, questo mi è molto utile…
    Maya: Però so a chi chiederlo.
    (Maya evoca Mia)
    Phoenix Wright: C-Capo…
    Mia (solito sorriso rassicurante): Cos’è quella faccia depressa? Non hai ancora perso il processo. Ed ora è compito tuo di stare allegro per dare fiducia al tuo cliente.
    Phoenix Wright: Hai ragione… Volevo chiederti scusa per aver accettato questo caso, immagino che tu non sia molto d’accordo…
    Mia (scuote la testa): Ho fiducia in te, Phoenix. Segui sempre la strada giusta, e questa volta non fa eccezione. Ora parliamo di quello che c’è da fare mentre aspettiamo la nuova udienza. Hai qualche sistema per contattare Barbabianca?
    Phoenix Wright: Ehm… No.
    Mia: Meglio così. Più terremo nascosti i nostri contatti con lui, meglio sarà. Ace può anche essere innocente, ma Barbabianca non lo è di sicuro. E se si scopre chi è stato ad assumerti, tutto il castello instabile su cui ci stiamo arrampicando crollerà.
    Phoenix Wright: Edgeworth lo sa. Per fortuna posso contare su di lui. Se non ne ha parlato oggi, non credo lo farà la prossima volta. Ma questo non risolve il problema. Se non posso interrogare nessuno dei pirati, come posso trovare delle contraddizioni nella storia piratesca di Ace?
    Mia: Nessuna possibilità di chiederlo direttamente a lui?
    Phoenix Wright: Diciamo che… L’Ammiraglio Akainu mi ha fatto capire che se ci avessi provato mi avrebbe trasformato in cenere di avvocato.
    Mia (scuote la testa); Senza contare che devi avere anche il tempo di indagare per conto tuo e trovare altri testimoni… Mi è venuta un’idea.

    16 Ottobre, ore 10.00
    Nuovo Mondo
    Isola di Nail
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Satch nel corpo di Maya)
    (Scenografia: posto desolato e brullo, disabitato ad eccezione di qualche allevatore di capre, tracce del combattimento fra Ace e Jinbe)
    (Situazione: la zona è piena di investigatori che stanno esaminando minuziosamente la zona; Satch rimane indietro mentre Phoenix si avvicina, e appare il Detective Gumshoe)

    Gumshoe: Ehi, amico, che ci fai qui?!
    Phoenix Wright: Buongiorno, detective Gumshoe… Sto indagando. E lei?
    Gumshoe (soddisfatto): Il signor Edgeworth mi ha incaricato delle operazioni qui nel Nuovo Mondo. Ha intenzione di esaminare tutta la rotta percorsa da Portuguese D. Ace dall’inizio, per trovare dei possibili testimoni per l’accusa. La signorina Von Karma è andata apposta alla Reverse Mountain, mentre il signor Edgeworth sta verificando nelle isole dove Barbanera è passato di sicuro.”
    Phoenix Wright: Perché?
    Gumshoe: Ehi, amico, non vorrà copiare la strategia del signor Edgeworth, vero?!
    Phoenix Wright: N-No…
    Phoenix Wright (pensando): Ehi, calma…
    Phoenix Wright: Ero solo interessato, visto che io non sono riuscito esattamente a ricostruire il percorso, anche utilizzando i dossier della marina…
    Gumshoe: Aah… Ma lo sa che, al contrario suo, il signor Edgeworth ha un sacco di risorse…
    Phoenix Wright (pensando): Scusa se sono solo un povero avvocato difensore, per altro in bolletta!
    Gumshoe: Quindi lo ha chiesto direttamente all’imputato.
    Phoenix Wright (pensando): E sarebbero queste le grandi risorse di Edgeworth?! “Però non è riuscito a cavarne un ragno da un buco... Le informazioni sono più misere della mia busta paga…”
    Phoenix Wright (pensando): Il che è tutto dire…
    Phoenix Wright: Vuole dire che Ace non ha detto nulla?
    Gumshoe: Niente. Si è totalmente rifiutato di parlare, nonostante tutto. Il signor Edgeworth è uscito da Impel Down sconvolto…
    Phoenix Wright (pensando): E la cosa non mi stupisce…
    Gumshoe: Così abbiamo dovuto mettere assieme le informazioni che avevamo per cercare di ricostruire un percorso probabile. (Passa una piantina in cui sono segnati in rosso i tre percorsi che erano stati compiuti: quello che aveva più parti vuote era l’ultimo, l’epoca della caccia a Barbanera) Ecco, amico, le farò un favore, visto che è disperato. Tanto non potrà trovare niente che noi non abbiamo già esaminato.
    Phoenix Wright: Be’, grazie. Ace ha per caso detto qualcosa su di me, che lei sappia?
    Gumshoe: No. Non l’ha proprio nominata.
    (Phoenix torna verso Satch, con il foglio in mano)
    Satch: Cos’è quel muso lungo? Davvero si aspettava dei ringraziamenti dopo quello che ha fatto?
    Phoenix Wright: A parte tentare di salvargli la vita?
    Satch (alza le spalle): So che lo fa a fin di bene, per questo l’ho appoggiata in aula. Ma, seriamente, ha affermato davanti a tutti che Ace odiasse il babbo... Cioè la persona che ammira di più al mondo. Senza contare che ha spifferato a tutti la verità su suo padre. Non può certo aspettarsi che sia proprio soddisfatto della situazione.
    Phoenix Wright: Ripeto, stavo solo cercando di salvargli la vita. Possibile che l’orgoglio sia più importante?
    Satch: Non si tratta di orgoglio. Si tratta di rimanere fedeli ai propri principi fino alla fine.”
    Phoenix Wright (pensando): E non è la stessa cosa..?
    Satch: Lei difende solo gli innocenti, no? Ci pensi: non verrebbe meno a questo principio mai.
    (Phoenix impallidisce)
    Satch: Non mi si deprima, avvocato. (Una pacca sulla spalla) Ora che abbiamo iniziato questa strada, dobbiamo portarla avanti. Farò di tutto per aiutarla a salvare Ace, specie considerando che è in questa situazione a causa mia.
    Phoenix Wright: Va bene, grazie. Che ne pensi di quella lista?
    Satch: Il percorso in blu è esatto. La cosa non mi sorprende: come uno dei quattro Imperatori, il babbo è sorvegliato costantemente. La linea verde rappresenterebbe invece il percorso iniziale di Ace, no? Mi sembra giusto, almeno per quanto mi ha raccontato.
    Phoenix Wright: E per quanto riguarda quello rosso?
    Satch: Non ne ho idea.
    Phoenix Wright: Lo fissai con gli occhi spalancati. “Che cooosa?!”
    Satch: Ehi, non urli, avvocato. (Si tappa le orecchie. Che cosa pretende? Ero morto in quel periodo. Anzi, a dire la verità sono ancora morto…
    Phoenix Wright: Ah, giusto, mi spiace…
    Satch: Però qui c’è un errore. Manca un’isola tra questo punto e questo punto.
    Phoenix Wright: Bene! Ci può essere utile?
    Satch: Direi di sì. (Sorrisetto) E’ l’isola dove abbiamo bruciato la nave degli Spade Pirates.

    18 Ottobre, ore 16.00
    Nuovo Mondo
    Isola di Wanokuni
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Satch nel corpo di Maya)
    (Scenografia: spiaggia rocciosa di un’isola)
    (Situazione: Phoenix segue Satch dentro un’insenatura, alla fine della quale, oltre una serie di resti sbocconcellati di muri, si apre una profonda grotta)

    Phoenix Wright: Quindi è qui che avete catturato il resto della ciurma?
    Satch: Non l’ho mai detto.
    Phoenix Wright (lo fissa stranito): E allora cos’è successo qui?
    Satch: Come ti ho detto, è dove abbiamo bruciato la nave. Flames, si chiamava, se non ricordo male. E’ successo quando Ace ha deciso definitivamente di entrare nella ciurma, e farsi quel tatuaggio sulla schiena. Ha deciso che doveva dare un taglio alla sua vecchia vita. L’incendio della nave è un rito di passaggio.
    (Afferra per un braccio Phoenix, impedendogli di scivolare e capitolare per terra)
    Satch: Non è molto atletico, eh, avvocato?
    Phoenix Wright (pensando): Ringrazia che ho chiesto a Maya di mettersi dei vestiti maschili, altrimenti volevo vederti con la sua gonna qui..!
    Satch: Il resto della ciurma era già con noi da un pezzo.
    (Arrivano nella parte più interna della grotta, dove c’era una nicchia nella quale si trovava un forziere.
    Satch si avvicina per aprirlo)
    Phoenix Wright: Ma non erano scappati?
    Satch: Sì, all’inizio. Ma quando si accorsero che avevamo preso il loro capitano, non ci hanno pensato un attimo a tornare indietro a battersi con noi (Si volta verso Phoenix, sorridendo) Ace è una persona talmente speciale.
    Phoenix Wright: Come mai Barbabianca lo ha voluto così tanto a bordo? (fa luce con la torcia) Da quello che so, all’inizio è stata una spina nel fianco.
    Satch (scoppia a ridere): Oh, può dirlo, ma era anche molto divertente. Sinceramente, non so perché il babbo si fosse fissato con lui, ma credo semplicemente che lo trovasse simpatico. È difficile non pensarla così, se lo si conosce. (Porge a Phoenix un pacchetto avvolto in uno spago) Ecco, tenga.
    Phoenix Wright: Che cos’è? (Piano, sciolglie il sacchetto e scopre che si tratta di una stoffa nera rappresentante il Jolly Roger degli Spade Pirates, che avvolge una tavola di legno abbrustolito) Una specie di ossario?
    Satch: Sì, una tomba. E’ una forma di rispetto per una nave che li aveva accompagnati per così tanto tempo. L’hanno fatta solo loro, in privato.
    Phoenix Wright: Per loro intendi gli Spade Pirates?
    Satch: Sì. Dopo la decisione di Ace, non c’è stato nessuno che abbia voluto andarsene, anche se lui non aveva imposto limitazioni. Dopotutto, anche la nostra è una ciurma fantastica. (Sorride soddisfatto)
    Phoenix Wright: Esattamente, dove avete combattuto con il resto della ciurma?
    Satch: In mare aperto. La loro nave era più leggera, ci hanno raggiunto abbastanza in fretta. Ce la siamo trascinata dietro fino a qui.

    23 Ottobre, ore 15.00
    Tempio Hazakura
    Salone principale
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Iris)
    (Scenografia: salone principale del tempio, con il fornello al centro, il vassoio con biscotti e il necessario per il tè e i cuscini per sedersi)
    (Situazione: Iris sta servendo una tazza di tè bollente mentre Phoenix si rilassa sui cuscini)

    Iris: Ecco, Fennie (Gli passa la tazza di tè fumante)
    Phoenix Wright: Grazie.
    (Prende uno dei biscotti che erano posti sul vassoio e lo inghiotte).
    Iris (sorseggia la bevanda per un attimo): Allora, come va il caso?
    Phoenix Wright: Urgh!
    (Il biscotto gli va quasi di traverso)
    Iris: Immaginavo ci fosse qualche problema. Se vuoi, puoi sfogarti. Ti ascolto.
    Phoenix Wright: Il processo va malissimo, non sono mai stato così in alto mare, giusto per restare in termini pirateschi. Non ho trovato un singolo indizio. Senza contare che sto facendo tutti questi sforzi per uno che mi odia per quello che ho fatto uscire al processo. Il mio cliente mi odia e non vuole essere difeso da me!
    (Beve il tè tutto d’un fiato e si brucia)
    Phoenix Wright (pensando): Scotta!!
    Iris: Fennie! Tutto bene? Stai facendo un sacco di facce strane…
    Phoenix Wright (a fatica): T-Tutto… A p-posto…
    Iris: Comunque, secondo me non ti devi preoccupare. (Posa la tazzina sul piatto) Tu sei un fantastico avvocato perché credi nel tuo cliente. Non importa, qualunque cosa succederà in tribunale, te la saprai cavare, perché il legame fra lui e te è più importante di qualsiasi cosa. (Sorride) La fiducia che dai al tuo cliente, diventa la fiducia che il cliente ripone in te. Sono sicura che alla fine ti ringrazierà. (Arrosssce) Almeno, per me è stato così.
    Phoenix Wright: Oh, Iris…
    Iris (si allunga a stringergli le mani): Vedrai che andrà tutto bene. Devi credere in te stesso. E credere nel tuo cliente come hai fatto con me, nonostante tutto quello che ti avevo fatto…
    Phoenix Wright: Oh, Iris…
    Iris: Oh, Fennie…
    Bikini (voce fuori campo): Etchù!
    (Sia Phoenix sia Iris sussultano e si girano per vedere sorella Bikini seduta fra di loro)
    Phoenix Wright (pensando): Ma da quanto tempo è qui?!
    Bikini: Wha ah ah, non fate caso a me, ragazzi. Continuate pure.
    Phoenix Wright (pensando): Te lo scordi!
    Iris (si nasconde il viso con le mani, arrossendo): M-ma… Sorella Bikini…
    Phoenix Wright: Guardi, Iris mi stava solo aiutando a rilassarmi, sa, per via del processo…
    Bikini: Oh, già, quel caro ragazzo… Spero proprio che tu riesca a salvarlo, sai?
    Iris (riempendo di nuovo la tazza): Fennie ce la farà, ne sono sicura.
    Phoenix Wright: Lo spero. (Sorseggia il tè)
    Bikini: Sei riuscito a salvare Iris nonostante la mia testimonianza. Riuscirai a salvare anche quel caro ragazzo… Non riesco ad immaginare come qualcuno possa pensare che sia un pirata. È così gentile ed educato..! Certo, un po’ troppo scavezzacollo, ma-
    Phoenix Wright: Aspetti un attimo. Perché sta parlando come se lo conoscesse?
    Bikini: Perché è così.
    Phoenix Wright: Puah! (Il resto del tè finisce sui pantaloni) Cosa? L’ha incontrato? Quando? Come? Dove? Perché?!
    Iris: Fennie… (Pone una mano sulla spalla di Phoenix per cercare di calmarlo)
    Bikini: Qui al tempio, dove vuoi che io l’abbia incontrato?
    Phoenix Wright: Mi racconti tutto, la prego.
    Bikini: Dunque, vediamo… Sarà stato meno di tre anni fa.
    Phoenix Wright (pensando): Quindi Ace non era ancora nella ciurma di Barbabianca… Ma che ci faceva qui, visto che non dava ancora la caccia a Barbanera?
    Bikini: Iris non c’era, non ricordo perché. Era una giornata uggiosa, ma avevo deciso comunque di stendere i panni. Ma poi era scoppiato un terribile acquazzone, ed il mio povero bucato…
    Phoenix Wright (pensando): Ehm, va bene che ho detto tutto, ma non esageriamo…
    Bikini: Mentre ero intenta a toglierlo, con la mia schiena che implorava pietà, è arrivato lui. Era più zuppo di me, ma mi ha aiutato comunque. Così, per ringraziarlo, gli ho dato ospitalità per la notte. (Breve sospiro) Era un ragazzo così gentile, sempre a dire ‘grazie’ e ‘per favore’… Chiunque l’abbia educato deve aver fatto un buon lavoro.
    Phoenix Wright (pensando): Chiunque l’abbia educato..?
    Phoenix Wright: Ha visto se aveva già il tatuaggio sulla schiena?
    Bikini: Tatuaggio? Non saprei, aveva una camicia e non se l’è mai tolta.
    Phoenix Wright (pensando): Wow, Ace con qualcosa addosso… Questo sì che è strano!
    Phoenix Wright: Sorella, è proprio sicura che quello fosse il mio cliente?.
    Bikini: Certo che ne sono sicura! Non sono ancora così arteriosclerotica, sai? È vero che non si è nemmeno presentato, ma-
    Phoenix Wright (pensando): Come, non si è nemmeno presentato?!
    Bikini: In effetti, non mi ha mai detto il suo nome. Era sera tardi quand’è arrivato, ed è ripartito all’alba. Ho ricollegato che era lui quando ho visto la foto sul giornale che leggeva Iris, quello riferito al suo processo. Non mi scordo certo un ragazzo così bello! (Scoppia a ridere) Se solo fossi stata più giovane..!
    (Phoenix abbassa il viso sconsolato.
    Iris gli stringe di nuovo la mano)
    Iris: Coraggio Fennie… Almeno hai un’altra conferma della fiducia meritata del tuo cliente. La verità uscirà in tribunale.
    Bikini: Perché non vai a chiedere al villaggio Kurain. Loro forse l’hanno visto. (Phoenix la fissa con occhi spalancati) Oh, hai ragione, mi sono scordata di dirti la ragione per la quale quel caro ragazzo era venuto fin qui. Voleva sapere qualcosa sul potere spirituale, credeva che insegnassimo ad usarlo.
    Phoenix Wright: Per quale motivo?
    Bikini: Non me l’ha detto.
    Phoenix Wright (pensando): Un altro punto dell’identificazione che non può essere sfruttato…
    Bikini: Gli ho spiegato che i poteri spirituali non si insegnano, si possiedono fin dalla nascita, e se voleva evocare uno spirito doveva chiedere alle donne del villaggio Kurain. Gli ho dato indicazioni stradali, forse poi ci è andato.
    Phoenix Wright: Ma Maya avrebbe dovuto incontrarlo!
    Iris: Tre anni fa non era già tua assistente, la Mistica Maya?
    Phoenix Wright (pensando): Accidentaccio, è vero…
    Phoenix Wright (pensando): Ace, però almeno il nome a sorella Bikini potevi dirlo!!

    23 Ottobre, ore 18.30
    Villaggio Kurain
    Fey Manor
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Maya)
    (Scenografia: l’ingresso della villa dei Fey)
    (Situazione: Phoenix viene accolto sulla soglia da Maya)


    Maya: Niiick! Ben arrivato! Ti sei un po’ ripreso da Isis? (Occhiolino)
    Phoenix Wright (soddisfatto): Ho avuto l’illuminazione della giornata. E non per la ragione che pensi tu! Ace potrebbe essere stato qui, al villaggio Kurain.
    Maya (lo fissa con gli occhi spalancati: Cooooosa?! Questa è bella… Forse io ero da te, ma non ho sentito nessuno parlarne… Ah, potremo provare a chiederlo a Pearl.
    Phoenix Wright: Credi che possa saperne qualcosa?
    Maya: Se non è con noi è qui, quindi è sicuramente la più informata. E tre anni fa aveva già più confidenza a parlare con gli estranei.
    (Vanno a cercare Pearl. La trovano Pearl che gioca con la palla nel giardino)
    Pearl: Signor Nick! Finalmente! Non deve far aspettare così tanto la Mistica Maya!
    Phoenix Wright: Ascoltami bene, Pearl. (Estrae l’avviso di taglia e lo mostra a Pearl). Hai mai visto questa persona?
    (Pearl osserva attentamente la fotografia. Poi sorride)
    Pearl: Certo! È quel cowboy di cui ti avevo parlato, Mistica Maya. Quello che è stato qui qualche mese fa.
    Phoenix Wright: Cowboy..? (Si volta verso Maya)
    Maya: Oh! Sì, mi ricordo che me ne avevi parlato, ma non avevo collegato… Che fosse Ace. Sapevo solo che era un bel ragazzo che girava senza maglia, con un coltello alla cintura ed un cappello da cowboy in testa. Credevo fosse un normale viaggiatore…
    Pearl (triste): Ho forse fatto qualcosa di male..?
    Phoenix Wright: No, no. Solo… Puoi raccontarmi perfettamente come hai incontrato questo cowboy?
    Pearl: E’ venuto qui al villaggio, una volta… Cercava qualcuno che usasse la tecnica di evocazione… Ma la Mistica Maya non c’era, e io non sapevo come chiamarla… Allora mi disse che avrebbe aspettato un paio di giorni…
    Phoenix Wright: E lo ha fatto?
    Pearl: Sì… (Annuisce) Ma la seconda mattina ha detto che doveva andare… Gli ho detto che forse potevo aiutarlo io, ma aveva cambiato idea…
    Phoenix Wright: Sull’evocazione, intendi? E chi voleva evocare?
    Pearl: La mamma… (È sul punto di piangere) E così stavo pensando alla mia… E a quella della mistica Maya che era morta da poco e… e…
    Maya: Oh, Pearl… (La abbraccia) Non fare così…
    Immaginavo che il motivo fosse la madre, Portuguese D. Rouge, ma mi chiedevo perché avesse poi cambiato idea: forse la paura di incontrarla e di sentirsi colpevole per la sua morte aveva avuto il sopravvento?
    Phoenix Wright (pensando): Aspetta un attimo… forse la paura di incontrarla e di sentirsi colpevole per la sua morte ha avuto il sopravvento? Ace può provare paura? Allora è umano dopotutto!
    Phoenix Wright: Scusami… Quando è accaduto tutto questo?
    Maya: Oh, è una cosa recente. Sarà successa un paio di mesi fa, tre al massimo.
    Phoenix Wright: Bene, vuol dire che qualcuno qui se ne ricorderà. Andiamo a chiedere in giro.
    Maya (tristemente): Purtroppo, non è così. Al villaggio non l’ha visto nessuno, tanto che hanno dato della bugiarda a Pearl quando me lo stava raccontando.
    Phoenix Wright (pensando): E che cavolo! Cose semplici mai, eh?
    Phoenix Wright: Ma se avete detto che è stato qui un paio di giorni. Sarà stato pur da qualche parte a dormire, no?
    Phoenix Wright (pensando): Ti prego, Ace, dimmi che non ti sei messo a dormire nel bosco…
    Pearl (timidamente): Mi sembra di aver capito che stesse alla locanda.
    Phoenix Wright (scettico): C’è una locanda?
    Maya: Sì, è un piccolo edificio fatiscente non molto lontano dal villaggio, sulla strada verso la città. Io non ci sono mai stata, ma pare che il cibo non sia male, e ci si può anche dormire… Quando è aperta, cioè.
    Phoenix Wright: In che senso?
    Maya: Fa orari strani… A volte rimane chiusa per mesi, e quando riapre non dura più di tre settimane…
    Phoenix Wright (pensando): Che cosa strana…
    Phoenix Wright: Be’, speriamo che sia aperta ora. Qualcuno potrebbe sapere qualcosa.
    Phoenix Wright (pensando): Almeno lì!

    23 Ottobre, ore 19.05
    Villaggio Kurain
    Locanda
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Maya)
    (Scenografia: una vecchia locanda fatiscente, con i mattoni rossi a vista sotto l’intonaco, il tetto del portico a cui mancava numerose tegole e le stesse travi in legno sono marce)
    (Situazione: Phoenix e Maya sono di fronte alla locanda, pronti per entrare)

    Phoenix Wright (pensando): Con che coraggio Ace ha potuto passarci la notte.
    Phoenix Wright (pensando con la voce di Ace): eh, ma lei è solo un avvocato difensore!
    Phoenix Wright (pensando): Scusa tanto!
    (Entrano in una grande sala, con al centro cinque tavolini di ruvido legno, anche se le sedie accatastate lungo una parete. Poca era la luce che entra dalle finestre coperte dalle tende. Molti poster appesi alle pareti)
    Phoenix Wright: C’è nessuno?
    Maya: Ehi, guarda, Nick! C’è un poster del Samurai d’Acciaio qui. E anche del Ninja Kitarrone.
    Maya: Dev’essere un appassionato, credo che andremo d’accordo,”
    (Phoenix fissa un altro strano oggetto presente, una specie di scultura: un piatto di riso in cui qualcuno aveva inciso delle cavità per farlo somigliare ad una faccia al rovescio)
    Pearl: Qui c’è un altro poster. (Indica il retro della porta)
    Maya: N-Nick… Q-Quello non è il signor Edgeworth? (Indica una fotografia presa di nascosto in tribunale ed ingrandita)
    Phoenix Wright (pensando): Ho un bruttissimo presentimento…
    Voce fuori campo: Maledetti ladruncoli, ora vi faccio vedere io! (Pioggia di piatti che si vanno a schiantare contro le pareti con un rumore assordante) Vergogna, cercare di approfittarvi di una donna indifesa come me!
    Phoenix Wright (pensando): Indifesa ‘sta cippa!
    Phoenix Wright: Non siamo ladri! (Si butta a terra per evitare i piatti) Siamo clienti! Vogliamo mangiare!
    (I piatti smettono di arrivare)
    Voce fuori campo: E perché non me l’avete detto prima, eh?!
    Phoenix Wright (pensando): Se ce ne avesse dato il tempo…
    Maya: N-Nick… Quella non è la Oldbag?
    Oldbag: Oh, ma sei tu, maledetto ragazzino! Cosa ci fai qui?! Sei venuto a rovinarmi un altro lavoro? Quando ci sei tu in giro, ci sono sempre omicidi! Portasfiga! E poi perché ammazzano sempre i miei idoli? Cos’è questa discriminazione?
    Phoenix Wright: Quindi lei lavora qui?
    Oldbag (soddisfatta): Questa locanda è mia. La apro quando non sto svolgendo altri lavori in città.
    Phoenix Wright (pensando): Ecco spiegato il motivo degli strani orari…
    Oldbag: Ammettilo, hai fatto tutta questa strada solo per assaggiare i miei manicaretti, vero..?
    Phoenix Wright (pensando): Ovvio che no!
    Phoenix Wright: In realtà sono qui per un’indagine…
    Oldbag: NO!
    Phoenix Wright: No cosa?
    Oldbag: Da me non uscirà una sola parola su quello che sta cercando. Tutte le volte incolpi i miei preferiti e difendi gli impostori!
    Phoenix Wright (pensando): Non è colpa mia…
    Phoenix Wright: Mi dica, ma quella foto di Edgeworth..?
    Oldbag (dolce): Oh, Edgey-poo… Lui si che è un bravo ragazzo, mica come te!
    Maya estrasse un mazzo di fiori raccolti poco prima sulla strada, tutti stropicciati e coi petali che si perdevano in giro. “Questo glielo manda il signor Edgeworth,” mi sorrise complice. “E’ la ricompensa per l’aiuto che ci darà.”
    Oldbag: Oh, Edgey-poo…” (Prende il mazzo e se lo stringe al petto, gongolando. Poi la sua espressione diventa seria) Ditemi tutto.
    Phoenix Wright: Sì, noi volevamo informazioni su… Questo ragazzo… (Phoenix estrae la taglia e gliela mostra) Dovrebbe essere stato qui qualche mese fa…
    Phoenix Wright (pensando): Ehi, cos’è quell’espressione...?
    Oldbag: Ma certo che me lo ricordo! (Modalità ragazzina innamorata) E’ entrato da quella porta, con il sole che lo illuminava da dietro, quel sorriso, quei capelli corvini al vento, quel petto muscoloso, quei bicipiti guizzanti-
    Phoenix Wright: Sì, sì, ho capito. Quindi è stato qui. Mi può raccontare un po’ più in dettaglio… La storia, intendo, non gli attributi della persona in questione.
    Oldbag: Uhm, invidioso. Comunque, sarà stato un paio di mesi fa, all’incirca. Fortuna che ero qui! Si è fermato a dormire per due notti nella stanza che affitto al piano di sopra.
    Phoenix Wright (pensando): Spero per lui che avesse chiuso bene la porta!
    Oldbag: E soprattutto adorava la mia cucina! Dovevate vedere come mangiava! Le file dei piatti arrivavano fino al soffitto, quasi.
    Maya (ammirata): Caspita, può fare invidia a me!
    Phoenix Wright: L’ha pagata per il soggiorno?
    Oldbag (dopo un attimo di silenzio): Andava di fretta. Ma puoi saldare il conto tu. Sono duecentomila Berry.
    Phoenix Wright: Cosa?!
    Maya: Paga, Nick.
    Phoenix Wright (pensando): Col cavolo!
    Phoenix Wright (finge di cercare il portafoglio): Le ha detto che cosa stava facendo qui?
    Oldbag: Cercava di evocare uno spirito grazie all’aiuto di quelle del villaggio vicino. Che cavolata!
    Maya: Ehi!
    Phoenix Wright (pensando): Secondo me Ace ha cambiato idea sull’incontrare sua madre per paura che si rivelasse come la Oldbag…
    Oldbag: Mi ha detto che stava cercando una persona, e andava un po’ di fretta. Era già stato qui un paio d’anni prima, ma non era riuscito a passare per il villaggio, ed era contento che la sua ricerca lo avesse riportato casualmente qui. Era anche contento perché prima di arrivare qui era stato su un’isola estiva ed una invernale, ed era bello restare con un clima più mite.
    Phoenix Wright: Avete parlato un sacco..
    Oldbag: Ma certo, io gli piacevo!
    Phoenix Wright (pensando): Sinceramente, ne dubito…
    Phoenix Wright: Lo sapeva che era un pirata?
    Oldbag (tono di voce più alto) : E’ una menzogna! Quel pezzo di g- ehm, quel caro ragazzo… Stanno cercando di screditarlo, come hanno screditato tutti i miei eroi.
    Phoenix Wright (si illuminai) Verrebbe in tribunale a testimoniarlo?
    (Oldbag lo fissa severa, senza parlare)
    Phoenix Wright: Be’?
    Oldbag: Lo so qual è il tuo piano! Vuoi che venga a parlare di un altro uomo per dimostrare ad Eggey-poo che l’ho tradito! Ma il tuo piano diabolico non riuscirà! La storia d’amore tra me e Edgey-poo è più profonda dell’oceano e più alta della Linea Rossa!
    Phoenix Wright (pensando): Ma lui lo sa?
    Phoenix Wright: Va bene, va bene, va bene… Non venga, non importa. Sa dov’è andato, dopo aver lasciato la locanda?
    Oldbag: No, ha detto solo che avrebbe seguito il logpose. (Lacrimoni agli occhi) Mi ha lasciato di ricordo solo quello… (Indica una strana scultura)
    Phoenix Wright: Cosa sarebbe?
    Oldbag (sognante): Quel pezzo d g- ehm, lui aveva questa strana abitudine… Si addormentava mentre mangiava.
    Phoenix Wright: Come sarebbe?
    Oldbag: Stava mangiando, parlando, e all’improvviso cadeva addormentato, con la faccia sul piatto. Oh, era così tenero. Poi si risvegliava e riprendeva come se nulla fosse successo.
    Phoenix Wright (pensando): Aspetta un secondo…
    Oldbag: Una volta ho preso uno di quei piatti con l’impronta e l’ho conservata.
    Phoenix Wright (pensando): Oh mio Dio… Ohmiodioohmiodioohmiodio…
    Maya: Forse quando combatte senza mangiare per cinque giorni, poi dopo deve sia dormire che mangiare…
    Phoenix Wright (pensando): Ma ti pare una cosa normale?!
    Maya: Che cosa facciamo adesso, Nick? Se la Oldbag non testimonia…
    Phoenix Wright: E’ un problema, ma forse no. Però ora ho un punto più sicuro da cui partire. (Estrae il cellulare per chiamare Ema) Ciao, avrei di nuovo bisogno del tuo strumento verifica-rotta del logpose.
    Ema Skye (al telefono): Oh, signor Phoenix. Finora non sono stata molto d’aiuto con la mia indagine scientifica, eh?
    Phoenix Wright: Lo so, ma ora ho nuovi dati da darti. E’ possibile raggiungere la nostra isola passando prima per una invernale ed una estiva?
    Ema Skye (al telefono): Ci sono sei possibilità.
    Phoenix Wright: Una comprende Alabasta? Il passaggio di Ace è accertato lì.
    Ema Skye (al telefono): Sì!
    Phoenix Wright: Perfetto. Mantieni questi dati in linea e cerca una possibile prossima isola.
    Ema Skye (al telefono): Ci sono tre possibilità.
    Phoenix Wright: Uhm…
    Phoenix Wright (pensando): Che cos’altro so che può essermi utile? È un azzardo, ma…
    Phoenix Wright: Per caso ce n’è una ancora più vicina della nostra alla base della marina G-2?
    Ema Skye (al telefono): Sì, l’isola di Harvest Moon. Lo sapevo che l’indagine scientifica non poteva avermi tradito così!
    Phoenix Wright (pensando): Bingo!

    24 Ottobre, ore 11.30
    Isola di Harvest Moon
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Ema Skye)
    (Scenografia: un villaggio di campagna con casette di legno, fattorie e un fiume)
    (Situazione: Phoenix e Ema camminano sconsolati lasciandosi alle spalle il villaggio e le persone che hanno appena intervistato, senza ottenere informazioni utili)


    Ema Skye: Mi dispiace, signor Phoenix. Anche se abbiamo trovato quest’isola, non è una cosa molto utile…
    Phoenix Wright: Non preoccuparti. E’ sempre meglio di non avere niente. Intanto sappiamo che questi simpatici abitanti hanno gettato Ace nel fiume. Ma Ace non sa nuotare, perciò forse qualcuno l’ha aiutato. Proviamo a seguire il corso e vediamo che cosa troviamo.
    (Camminano lungo il fiume, fino a un ponte che attraversava il ruscello, e che conduceva ad una fattoria stile country, piccola, ma ben curata.
    Qualche pecore ed un paio di mucche pascolano tranquillamente in libertà, mentre una ragazzina dai capelli biondi stava spargendosi a terra i semi per le galline)
    Phoenix Wright: Buongiorno. Mi chiamo Phoenix Wright, lei è Ema Skye. (Indica Ema).
    Moda: Salve, sono Moda. Di che cosa avete bisogno?
    Ema Skye: Non siamo qui per comprare. Stiamo facendo un’indagine. Un’indagine scientifica!
    Moda (improvvisamente diffidente; fa un passo indietro e li fissa di traverso): C-Chi siete?
    Phoenix Wright: No, no, non si spaventi. Sono un avvocato-
    Moda: Lo sapevo che avreste dato la colpa a lui!
    Phoenix Wright (pensando): La colpa..? Lui chi..?
    (Una mucca si materializza dietro a Moda)
    Mucca: Niiick! Adesso basta! Sia tu che Edgey!
    Phoenix Wright (pensando): Perché una mucca mi conosce? E pure Edgeworth?
    Phoenix guarda la mucca sconvolta
    La mucca si toglie il copricapo)
    Larry: Mi hai riconosciuto?
    Phoenix Wright (grido quasi come una gallina che veniva strozzata) LARRY!
    Moda (passa lo sguardo fra Phoenix e Larry): Li conosci?
    Larry (incrocia le braccia e fa una faccia seccata): Già. Lui e quell’altro, Edgey, pensano che io porti solo guai.
    Phoenix Wright (pensando): Perché è vero!
    Larry: E poi se ne vanno in giro sempre con delle bellissime donne giusto per farmi un dispetto. (Allunga il braccio e stringe Moda a sé) Ma finalmente ho trovato anche io la mia musa!
    Moda (arrossendo): Oh, Laurice…
    Ema Skye: E’ un suo amico, signor Phoenix?
    Phoenix Wright: Preferirei non parlarne. (A Moda) Signorina Moda, mi scusi. Come le stavo dicendo, sono un avvocato difensore, e sto cercando delle informazioni sul mio cliente, Portuguese D. Ace. Lei per caso ha avuto occasione di conoscerlo?
    Moda: Oh!
    Larry: E chi sarebbe questo Ace?! Nick, cosa stai cercando di insinuare?! Non coinvolgerai anche stavolta una ragazza nei tuoi omicidi!
    Phoenix Wright (pensando): Anche stavolta? Sei tu che finisci per essere coinvolto!
    Moda: Lauri, ascolta. Ti prego, non è che potresti andare a controllare la stalla? Temo di non aver messo la biada per tutti… (Larry si allontana) E’ lei l’avvocato che sta cercando di salvare Ace dalla pena capitale? (Phoenix annuisce) Ditemi come posso aiutarvi.
    Phoenix Wright: B-Be’… I-Intanto potrebbe dirmi le circostanze del vostro incontro.
    Moda: L’ho salvato dal fiume, e l’ho ospitato. Qualche tempo fa, due mesi al massimo. E’ stato gentilissimo, non so quante volte si sia scusato per il disturbo che mi stava dando. Quando gli ho spiegato il mio problema, ha deciso di aiutarmi senza nemmeno rifletterci, nonostante dovesse andare in una base della marina. Un bravissimo ragazzo. Lei lo salverà, vero?
    Phoenix Wright: I-Io… Ci proverò. Sarebbe più facile se potessi venire a testimoniare in tribunale.
    Moda (abbassa lo sguardo): Ci avevo pensato… Ma i miei genitori non vogliono, e io non me la sento di deluderli.
    Phoenix Wright: Immagino non si fidino di Ace…
    Moda: Oh, no, non è quello! Sanno che è un bravo ragazzo.
    Phoenix Wright: Davvero? E allora perché..?
    Moda (tristemente): Lavorano per la marina, come cuochi. Hanno paura di passare dei guai se si testimoniasse a favore di un pirata…
    Phoenix Wright (pensando): E non mi sento di dare loro torto…
    Phoenix Wright: Riguardo al favore che Ace ti ha fatto, puoi spiegarmi meglio di cosa si trattava?
    Moda (annuisce): Certo. Volevo avvisare il viceammiraglio Comir, che gestisce la base dove lavorano papà e mamma, che le mucche che avevo comprato da poco avevano iniziato finalmente a dare il latte, e che quindi gliene volevo offrire un po’. Il viceammiraglio Comir odia il caffè senza il latte. Perciò ho dato ad Ace una lettera da consegnargli da parte mia.
    Phoenix Wright (pensando): Ecco, questo è interessante.
    Phoenix Wright: E lo ha fatto?
    Moda: Sì. Si è infiltrato nella base apposta e, da quello che mi hanno detto i miei, ha anche salvato la marina da una brutta situazione.
    Phoenix Wright (pensando): Sempre più interessante… Addio ai cari lucchetti psichici del caro viceammiraglio Comir…
    Phoenix Wright: Sai di che cosa si tratta?
    Moda (estasiata): Una nave che trasportava documenti molto importanti si era incendiata, ed Ace ha salvato sia i passeggeri che i documenti. È stato grande!
    Phoenix Wright: Grazie, Moda. Non hai idea di quanto mi sia stata utile.
    Moda: Mi fa piacere. Oh, Laurice sta tornando. Perché non entrate? Vi offro un po’ di latte.
    Phoenix Wright: Ehm, no, grazie.
    Ema Skye: Non ci pensi, signor Phoenix.
    (Phoenix e Ema si allontanano dalla fattoria)
    Phoenix Wright: Che intendi?
    Ema Skye: Il signor Armando si è un po’ informato, per aiutarci nelle ricerche. A lei è proibito avvicinarsi a più di duecento metri da qualsiasi edificio di competenza della marina, ad eccezione di Enies Lobby.
    Phoenix Wright: E perché?!
    Ema Skye: Credo che temano che lei possa rubare informazioni, dato che è l’avvocato difensore di un pirata. La sospettano come rivoluzionario.
    Phoenix Wright (pensando): Pure?!
    Phoenix Wright: E adesso come facciamo? Non posso provare che Ace abbia fatto tutte quelle buone azioni.
    Ema Skye (sorriso enigmatico): Non si preoccupi, signor Nick. Quando ci sono delle prove che qualcuno tiene nascosto, significa che è giunto il momento di entrare in scena.
    Phoenix Wright (Sbatte le palpebre): Entrare in scena?
    Ema Skye (scuote la testa, poi sorride ancora): Sto parlando… dello Yatagarasu.

    27 Ottobre, ore 23.30
    Studio Legale Wright & Co.

    (Personaggi in scena: Phoenix Wright)
    (Scenografia: lo studio di Phoenix, con i muri riparati alla bell’e meglio)
    (Situazione: Maya è appena andata a letto, Phoenix invece non riesce a dormire e gira per l’ufficio irrequieto)

    Phoenix Wright (pensando): Mancano solo tre giorni all’inizio del processo, ed io praticamente non ho ancora niente in mano, niente di concreto comunque. Kay Faraday, meglio conosciuta come lo Yatagarasu, mi ha procurato dalla base G-2 due oggetti, che però non so quanto possano essermi utili in un controinterrogatorio.

    (Phoenix si avvicina alla finestra e la apre, per via del caldo.
    Sente un leggero fruscio dei fogli, e alza gli occhi al cielo: dai buchi dei due muri che Barbabianca aveva distrutto con i suoi terremoti esce una corrente.
    Phoenix si volta con l’intenzione di andare a recuperare i fogli, ma prima di farlo, vede qualcosa di bianco di fronte a sé, prima di sentire un dolore lancinante alla guancia;
    mentre mi accascia a terra, qualcosa si schiantava contro l’unico muro ancora intatto, e nell’inquadratura compare un lembo del vestito viola di Maya)

    Gold Roger (nel corpo di Maya): Qui, vieni. Vai in cucina, prendi qualcosa e tirati via i residui, sbrigati. Il magma è ancora peggio del fuoco, ti si appiccica addosso e ti scava nella pelle.
    Phoenix Wright (pensando): Il magma?!
    Akainu: Accidenti… (Si alza) Roger, eh? Questa tecnica spiritica sta diventando una vera seccatura.
    Gold Roger: Sbrigati ad andartene di qui, ci penso io a lui.
    Akainu: Sei venuto a salvare l’avvocato del tuo caro figlioletto? Conciato così? Nel corpo di una ragazzina? Sai benissimo che sono condannati entrambi, e se ti metti a combattere sarò costretto ad uccidere anche lei. (Le braccia si illuminano di rosso magma) Oh, aspetta… Perché te ne dovrebbe importare, pirata?

    (Roger ha uno sguardo serio. Si getta a colpire Akainu, schizzi di lava che passavano a fianco a Phoenix e rumore di un osso che si rompeva
    Phoenix fugge in cucina. Appoggia alla guancia dolorante una patata, poi si getta a terra, tappandosi le orecchie per non sentire la confusione che proveniva dall’altra stanza.
    Dopo un’eternità la confusione cessa, e Roger compare sulla soglia della cucina. I vestiti da Medium di Maya sono bruciacchiati, ed aveva delle macchie scure di magma sul volto e sulle mani, ma nel complesso stava bene.

    Phoenix Wright (pensando): Grazie a Dio…
    (Roger mette le mani sotto l’acqua corrente)
    Gold Roger: Fortuna che non ho perso il mio tocco, eh.
    Phoenix Wright (passandogli uno straccio): Se n’è andato?
    Gold Roger: Grazie. Non dovrebbe tornare.
    (Si siedono a terra, senza parlare, nel buio, a spalmarsi sulle ferite della crema contro le scottature che Phoenix ha trovato mezza aperta in un cassetto. Le mani di Phoenix tremavano ancora)
    Gold Roger: Grazie per tutti i tuoi sforzi. Non dev’essere facile per te, lo capisco.
    Phoenix Wright (stancamente): Che cosa?
    Gold Roger: Sei una persona normale… Tutte queste battaglie, questi segreti che coinvolgono governo, marina, pirati… Sarebbe meglio non saperne niente…
    Phoenix Wright: Ah! Non è questo che penso.
    Gold Roger: Perché sei un avvocato che cerca sempre la verità? Credimi, sono stato più di te a questo mondo, e a volte è meglio non saperla, la verità.
    Phoenix Wright (acido): E’ per questo che dovrei mentire per salvare tuo figlio? Per salvare un colpevole che non vuole essere salvato?!
    Gold Roger: Lo so che Ace può essere un po’ testardo, a volte, ma non pensare che non apprezzi i tuoi sforzi. Anche lui capirà che certe volte l’orgoglio vale meno della vita, specie se hai delle persone che tengono a te. La vita delle persone a cui tieni vale più di qualsiasi cosa.
    Phoenix Wright: Credi di essere la causa della morte di tua moglie? E dei guai che sta passando adesso Ace?
    Gold Roger (sorridendo): Non è forse così? Lo sapevo che Rouge avrebbe passato dei guai, ma…
    Phoenix Wright: Lei ne era consapevole.
    Gold Roger: Sì, ma io avrei dovuto impedirglielo lo stesso. Ho cercato di proteggere Ace dal finire sulla mia stessa via… Per questo avevo chiesto a Garp di accudirlo…
    Phoenix Wright (pensando): Aspetta un momento…
    Phoenix Wright: Garp?! Intendi il viceammiraglio Garp?!
    Gold Roger: S-sì, lui… Ma che ti prende?
    Phoenix Wright (pensando): Ma in che modo posso sfruttare questa informazione a mio vantaggio..? Ah, in nessun modo, temo…
    Gold Roger (sbattendo le palpebre): Tutto ok?
    Phoenix Wright: Sì… (Guarda Roger intensamente) Roger, io non so come andrà questo processo, o se la colpa di quello che sta succedendo sia tua. So solo che, come avvocato, non posso abbandonare il mio cliente.
    Gold Roger: Allora, per quanto posso, neanch’io ti abbandonerò. E, per quanto possa valere la mia opinione di padre, sono sicuro che nemmeno Ace lo farà..

    1 Novembre, ore 09.30
    Enies Lobby
    Torre di Destra
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright e Maya)
    (Scenografia: stanza vuota con le pareti di pietra)
    (Situazione: Phoenix sta sbirciando il corridoio da una fessura della porta)


    Maya: Nick, che cosa stai combinando?
    Phoenix Wright: A te cosa sembra che stia facendo?
    Maya: Un appostamento.
    Phoenix Wright(esultando): Esatto!”
    (Garp sta arrivando, da sola, proprio in quel momento. Phoenix spalanca la porta)
    Phoenix Wright (grida): Viceammiraglio Garp! Che coincidenza incontrarla ora.
    Garp (tranquillo): Buongiorno, avvocato.
    Phoenix Wright (indica l’interno della stanza): Avrebbe un minuto per me?
    Garp (breve occhiata in giro): Uh, certo. (Entra e strigse la spalla a Phoenix, forte) Mi dica tutto.
    (Phoenix estrae il magatama, mentre Maya aprie la bocca in un “oh” silenzioso)
    Phoenix Wright: Potrebbe dare un’occhiata a questo?
    Garp: Uhm, non mi dice nulla…
    (Appaiono due lucchetti psichici rossi)
    Phoenix Wright (tono serio): Viceammiraglio Garp. Lei ha un rapporto stretto con il mio cliente, non è vero?
    Garp: Perché?
    Phoenix Wright: Perché vuole che io vinca il caso.
    Garp: Non abbiamo già fatto questa conversazione?
    Phoenix Wright (Annuisce): Ma allora non sapevo ancora tutti i pezzi del puzzle. (Estrae la taglia di Cappello di Paglia) Ecco! Prima cosa: Monkey D. Rufy è suo nipote?
    Garp (alza un sopracciglio): Esatto. Dove sta il problema?
    Phoenix Wright (pensando): Ma come..? Perché il lucchetto non si è spaccato?!
    Garp: Non è un segreto, abbiamo lo stesso cognome. Certo, avrei voluto vederlo diventare un marine, accidenti a lui…
    Maya (tira una gomitata a Phoenix) Nick!
    Phoenix Wright: Oh, sì, certo. Il fatto che suo nipote ed il mio cliente si ritengano fratelli dimostrerà pur qualcosa, no?
    Garp: E cosa dimostrerebbe, avvocato?
    Phoenix Wright: Che sono cresciuti assieme. Dopotutto, e a lei che Roger ha affidato Ace.
    Garp: (Scocca un’occhiata a Maya): Ah, già, l’evocazione Kurain. Non avrebbe potuto saperlo da nessun’altro che da Roger stesso. È’ una cosa che, oltre a me, sanno solo altre due persone all’interno della marina. Accettai di prendermi cura di Ace perché un bambino non può prendersi le colpe del padre, ma ora che è un pirata – Ma, tutto bene, avvocato?
    Phoenix Wright: C-Credo di sì…
    Maya: Ma lei si è preso cura di Ace fin da quando era neonato! Lei vuole vederci vincere questo processo!
    Phoenix Wright: Sì. Se gli vuole veramente bene, deve aiutarci!
    Non posso! (I lucchetti esplodono) L’avrei già fatto, se avessi potuto. Convincere Sengoku ad accettare questo processo è stato il massimo, vi assicuro. Volete che testimoni?
    Phoenix Wright: Non lo so. Le sto provando tutte, davvero, e sapere che posso contare su di lei sarebbe già un bel passo avanti.
    Garp (annuisce): Come vi ho detto, al momento non posso fare nulla. Ma se si presenterà l’occasione, be’, avete già il mio appoggio. Fate del vostro meglio.

    1 Novembre, ore 10.00
    Enies Lobby
    Tribunale
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Maya, Miles Edgeworth e Franziska Von Karma, l’intera Marina sugli spalti, Ace in catene)
    (Scenografia: aula di tribunale, con la maggior parte del pubblico di marine)
    (Situazione: Phoenix è al banco della difesa con Maya, lui ha un cerotto sulla guancia, lei le mani fasciare; Akainu un braccio rotto. Il Giudice è già entrato con sorpresa di nessuno)


    Miles Edgeworth (incrociando le braccia): Mi faccia indovinare: un’altra cena con il Direttore Magellan?
    Il Giudice: Esatto. Devo ricordarmi di non andarci mai. Insomma, il mio dovere di sedARGH. (La frusta di Franziska lo interrompe) Sì, dunque, stavo dicendo… Signor Wright, va tutto bene?
    Phoenix Wright: Certo, Vostro Onore. Tutto a posto.
    Phoenix Wright (pensando): Almeno credo… Accusare di tentato omicidio un ammiraglio della marina mentre stavo tentando di difendere un pirata non mi sembra una mossa saggia.
    Il Giudice: Molto bene, allora, Signor Edgeworth, la sua dichiarazione d’apertura.
    Miles Edgeworth: Ciò che l’accusa tenterà di provare oggi, è che l’imputato, Portuguese D. Ace, sia un pirata. Visto quello che è successo alla scorsa seduta, l’accusa ha preferito concentrarsi soprattutto sulla prima parte della carriera dell’imputato, quando era capitano degli Spade Pirates. (Prende un foglio in mano) Il detective Gumshoe è riuscito a convincere alcune persone a testimoniare a questo riguardo oggi.
    Franziska Von Karma: Quello sciattone si è rivelato utile, per una volta.
    Il Giudice: Convochi il primo.
    (Entra una giovane donna in abito nero da cameriera. La cuffietta bianca tratteneva i lunghi ricci rossi, che si intonavano con il rossetto che aveva sulla bocca carnosa e sulle unghie che si stava mordendo, nervosa)
    Madeleine: Mi chiamo Madeleine. Gestisco… Gestisco un locale in uno dei quattro porti di San Popula.
    Miles Edgeworth (incrociando le braccia): Signorina, vorrei che ci parlasse del suo incontro con l’imputato
    Madeleine (annuisce): E’ successo tempo fa… Circa tre anni. Era quasi l’ora di chiusura, perciò mi stavo occupando di sistemare i tavoli, quando è entrato l’imputato.
    Phoenix Wright: Un attimo! E’ proprio sicura che fosse lui?
    Madeleine: Be’, non aveva i tatuaggi, è vero, ma ne sono sicura. (Si mordere l’unghia dell’indice) Il cappello da cowboy, le lentiggini… Decisamente lui.
    Phoenix Wright: Come, nessun tatuaggio? Nemmeno quello sul braccio?
    Miles Edgeworth: In accordo con le nostre informazioni. Quel tatuaggio è stato fatto nell’isola successiva, l’isola di Pucci. Abbiamo trovato il tatuatore.
    Phoenix Wright: Ed è ancora vivo? Cioè, se io fossi un pericoloso criminale e qualcuno si sbagliasse a tatuarmi il nome sul braccio ioeeeargh!
    (Frusta addosso)
    Franziska Von Karma: Herr Phoenix Wright! Non cerchi di distrarre l’attenzione dalla testimonianza della signorina. Prego, continui pure.
    Madeleine: Va bene. (deglutisce) Ha ordinato da mangiare. Dopo che gliel’ho portato, ho iniziato a sentire degli strani rumori provenire da fuori.
    Il Giudice (rabbrividisce): Strani rumori?
    Madeleine: Sì. Colpi di pistola, cose che cadevano e si rompevano, urla. Ero terrorizzata. Però ho cercato di andare a vedere comunque cosa stava succedendo, ma lui… Lui mi ha afferrata per il braccio. Ha detto che era meglio se non mi muovevo. Stava stringendo così forte che ho temuto mi avrebbe spezzato il polso… (La voce le si strozza in gola, e lei abbassa lo sguardo) Non ho avuto il coraggio di fare nulla. Ho aspettato che finisse di mangiare. Quando i rumori sono cessati, si è alzato e se n’è andato.
    Phoenix Wright (pensando): Senza pagare, ovviamente…
    Madeleine: Ci è voluto un po’ di tempo prima che mi sentissi abbastanza tranquilla da uscire dalla trattoria.
    Miles Edgeworth: E che cos’ha scoperto?
    Madeleine (gemendo): A-Avevano distrutto t-tutto..! L-Le case s-stavano bruciando… E c-c’erano feriti dappertutto… I-Io… I-io… (Si prende la testa fra le mani, singhiozzando)
    Il Giudice: Va bene, va bene, basta così, non si sforzi ulteriormente. Signor Wright, ritiene proprio necessario infierire su questa povera testimone?
    Phoenix Wright (pensando): Guardi che non lo faccio perché sono sadico, eh…
    Phoenix Wright: Vorrei procedere con il contro-interrogatorio, appena la signorina si sarà calmata a sufficienza. (Qualche minuto ed un centinaio di fazzoletti dopo) Mentre l’imputato mangiava, ha notato qualcosa di strano nel suo comportamento? Qualcosa di… Insolito?
    Madeleine (si tormenta le unghie e riflette): A parte il fatto che era tranquillo e beato mentre i suoi uomini distruggevano il mio paese? No.
    Sengoku: Non è affatto una cosa insolita. I pirati sono creature ciniche e senza cuore.
    Phoenix Wright (pensando): Sì, ma con lei sarebbe una bella sfida..!
    Phoenix Wright (annuisco): Va bene. Mi dica allora perché non è scappata quando il mio cliente si è addormentato.
    Madeleine: M-Mi scusi..?
    Phoenix Wright: Il mio cliente si è addormentato, no? Perché non ne ha approfittato per scappare?
    Madeleine: I-Io… N-No…
    Il Giudice: Signor Wright! La testimone non ha mai accennato al fatto che l’imputato si sia addormentato.”
    Phoenix Wright: Lo so, Vostro Onore. Ma deve averlo fatto per forza. Ecco!” (Estrae la cosiddetta ‘scultura’ della Oldbag) Vede, il mio cliente soffre di una strana patologia. La narcolessia. Ogni volta che mangia, finisce per addormentarsi, una o più volte. Cade in un sonno profondo, con la testa sul piatto.
    Miles Edgeworth (incurvato sul banco): E… E quello sarebbe..?
    Phoenix Wright: E’… Ehm… Un piatto che prova di quello che sto dicendo che… Ehm… Un’ammiratrice ha conservato.
    Phoenix Wright (pensando): Credimi, sarebbe peggio se sapessi di chi sto parlando!
    (Phoenix guarda Ace: ha la testa chinata, e le spalle e il petto si muovono in maniera convulsa)
    Phoenix Wright (pensando): Beato te che lo trovi divertente…
    Phoenix Wright: Testimone?
    Madeleine: I-Io… Non ci ho pensato, a scappare. Ero troppo spaventata…
    Phoenix Wright (tono duro): Davvero? Quindi ammette che l’ha visto addormentato. Perché non l’ha detto prima?
    Madeleine (sul punto di piangere): I-Io… N-Non ci ho pensato…
    Phoenix Wright: Nemmeno quando le ho esplicitamente chiesto se era accaduto qualcosa di insolito?
    Franziska Von Karma: Herr Phoenix Wright! (La frusta di schiocca sul bancone) Che cosa sta cercando di insinuare?
    Phoenix Wright: Comincio a pensare che il pirata che ha minacciato la testimone non fosse affatto il mio cliente. Ma le conveniva forse dire che è stato lui, tanto i pirati sono tutti uguali…
    Madeleine: N-Noooo! N-Non è v-vero… P-Posso provare quello che sto dicendo…
    Miles Edgeworth (incredulo): Davvero?!
    (Madeleine annuisce, quindi si toglie lentamente il guanto della divisa, mostrando una cicatrice nera da bruciatura a forma di mano, che spicca chiaramente sul suo polso pallido)
    Madeleine: Q-Quando mi ha afferrata… M-Mi ha fatto questo…
    Il Giudice (sbatte le palpebre): Come sarebbe?
    Miles Edgeworth: Secondo i dati, l’imputato ha mangiato il Frutto del Diavolo Foco Foco. E’ un uomo di fuoco. È praticamente l’unico che può lasciare un’impronta simile, grazie al suo tipo di potere.
    Phoenix Wright (pensando): E’ davvero l’unico..?
    Il Giudice: Capisco… Cioè, no, non capisco, ma fa niente. La cosa importante è che quella impronta prova la verità del racconto.
    Phoenix Wright: Non sono d’accordo. Bisogna prima provare che sia davvero del mio cliente.
    Miles Edgeworth: E come? E’ una bruciatura, non sono presenti impronte. Avanti, Wright, non puoi credere che quell’impronta sia solo una coincidenza.
    Phoenix Wright: E’ vero che non sono presenti impronte. Ma possiamo usare un altro tipo di investigazione scientifica.
    (Ema, nel pubblico, si era già alzata in piedi)
    Ema Skye: Vede, Vostro Onore, esiste questo sistema che permette, da un’impronta, di ricostruire esattamente come sia la mano che l’ha prodotta. La usiamo nei casi di impronte che sono lasciate coi guanti. Ovviamente non è infallibile, perché la forma delle mani non è unica per ogni persona, ma se abbiamo un confronto si può dire se le impronte sono state fatte dalla stessa mano.
    Sengoku (si alza in piedi): Però questo non è possibile. Ho capito qual è il suo piano, avvocato, ma se lo può scordare. Non toglieremo le catene di agalmatolite ad un pericoloso criminale con un potere rogia solo per permettergli di scappare.
    Phoenix Wright (soddisfatto): Fortunatamente, non sarà necessario, signore. Ecco! Possiamo usare questa, come confronto. (Estrae una busta bianca che ha, su uno dei lati corti, una chiara bruciatura a forma di mano)
    Miles Edgeworth: E quella dove l’hai trovata, Wright? Come possiamo essere sicuri che sia dell’imputato?
    Phoenix Wright (pensando): Tu sai accusando me di falsificare le prove? Ah!
    Phoenix Wright: Semplice. Oltre alla bruciatura, questa busta possiede anche le impronte digitali del mio cliente. O pensi che siano una coincidenza?
    Miles Edgeworth: Nnngh… Va bene, facciamo questo esame.
    (Ema scende dalle tribune in corte ed esegue l’esame con la supervisione del giudice e, per sicurezza, anche dell’ammiraglio Kizaru, che tiene tutto il tempo un’espressione da pesce lesso che assumeva mentre Ema cerca di spiegargli il corretto funzionamento dell’apparecchio)
    Kizaru: Ehm… Non coincidono… Questo vuol dire… Che non è stato Ace a fare la cicatrice alla signorina?
    (Ema annuisce come conferma)
    Madeleine: N-Nooo…! Deve essere stato lui! È assolutamente stato lui! Nonononono!!
    Franziska Von Karma (la prede a frustate): Si calmi, testimone! (Colpisce Phoenix) Herr Phoenix Wright. Lei conosce altre persone che possano fare una cosa del genere?
    (Il colpo che Franziska strappa il cerotto che Phoenix ha sulla guancia, rivelando la ferita scura che si stava cicatrizzando. Edgeworth passa lo sguardo da me a Maya e all’ammiraglio Akainu, e capisce tutto)
    Miles Edgeworth: Testimone! Le prove dicono che non può essere stato l’imputato a farle quella cicatrice. Allora, le chiedo, chi è stato?
    Madeleine: N-no, no, è stato lui, lo giuro!
    Il giudice (sbatte il martelletto): Signorina, le ricordo che è già sotto giuramento!
    Madeleine (in lacrime): M-Mi ucciderà… S-Se lo dico…N-No, v-vi prego…
    (Una guardia scorta la testimone fuori dalla corte)
    Miles Edgeworth: Era terrorizzata. Non credo sapesse recitare così bene. È probabile che la vicenda che ci ha raccontato sia vera, ma sia da attribuire ad un altro soggetto. Qualcuno poi la deve aver usata per incolpare l’imputato.
    Il Giudice: Forse qualcuno che odiava Gold Roger e ha cercato di approfittarne per far condannare il figlio?
    Miles Edgeworth: Forse. Sarà mio preciso dovere indagare approfonditamente su questa vicenda, quando il processo di oggi sarà concluso.
    Il Giudice: Molto bene, allora. Signor Procuratore, proseguiamo.
    (Entra il secondo testimone, un uomo smilzo con una barba incolta, che fumava una sigaretta senza filtro; Franziska gliela strappa con un colpo di frusta, lui continua beatamente a fare finta di averla tra le labbra. Indossa una divisa da carcerato)
    Miles Edgeworth: Il signore in questione è un pirata che è stato arrestato non molto tempo fa. Avrebbe dovuto essere deportato ad Impel Down, ma ha detto di avere informazioni utili per questo processo, e quindi per il momento la pena gli è stata sospesa.”
    Il giudice (annuisce): Bene, testimone, proceda pure.
    Dunand: E’ il vecchietto che comanda qui? (accennana verso Il Giudice)
    Miles Edgeworth: Testimone, nome e professione!
    Dunand: Va bene, va bene, non vi scaldate… (alza le braccia) Mi chiamo Dunand Norfolk. Al momento sono un detenuto.
    Phoenix Wright (pensando): E meno male…
    (Phoenix alzaa lo sguardo verso Ace, che guarda il testimone con due occhi infiammati, i muscoli del corpo tesi nonostante l’immobilità forzata. Maya passa a Phoenix un fogliettino da sotto il banco: “Messaggio istantaneo da Satch: quello è uno a cui Ace ha spaccato il culo una volta.”)
    Phoenix Wright (pensando): Andiamo bene…
    Il Giudice: Qual è la testimonianza importante di cui voleva parlarci?
    Dunand (ghignando): Io sono stato un membro degli Spade Pirates. Volete sapere se Pugno di Fuoco è un pirata? Io ve lo posso dire.
    (Frustata da Franziska)
    Franziska Von Karma: Allora cosa sta aspettando? Si sbrighi!
    Dunand: Calma, sorella, lo faccio. (Alza le braccia, arrendevole) Sono entrato nella ciurma alla terza isola della Rotta Maggiore, quindi sono stato uno dei primi. Me ne sono andato dopo la decisione del capitano di unirsi ai pirati di Barbabianca. (Sorrise di nuovo, malevolo) Che cosa abbiamo fatto in quel periodo? Quello che fanno i pirati: abbiamo rubato, razziato, incendiato. E ammazzato.
    (Il silenzio scende nella stanza. Il giudice si blocca con il martelletto a mezz’aria, Phoenix suda)
    Il Giudice: È certo… Un’informazione rilevante. Signor Wright, che ne pensa?
    Phoenix Wright: Io… Vorrei iniziare il mio controinterrogatorio..
    Dunand: Il che, amico? Mi piacciono i tuoi capelli, comunque.
    Miles Edgeworth: Signor Norfolk! Ora l’avvocato difensore le farà delle domande, veda di rispondere senza troppi convenevoli.
    Dunand: Bene… Spari, amico.
    Phoenix Wright: P-Potrebbe per cortesia dirmi…
    Phoenix Wright (pensando): Non ho la minima idea di cosa chiedergli!
    Phoenix Wright: Ecco! (Estrae il foglio che Gumshoe gli aveva consegnato, quello con le rotte) Si ricorda che isole avete visitato?
    Dunand: Certo. (Elenco di isole)
    Phoenix Wright (pensando): Peccato che ne manchi una…
    Phoenix Wright: Lei ha detto che ha lasciato la ciurma degli Spade Pirates dopo l’incontro con Barbabianca. Potrebbe essere un po’ più specifico su questo punto?
    Dunand (annuisce): Il capitano prese proprio una bella batosta, quella volta, e coinvolse anche noi. Infatti, quando siamo andati a recuperarlo, ce le hanno suonate. Barbabianca non mi è mai stato molto simpatico, diciamocelo, è un perdente che fa il figo solo ora che Roger non c’è più. Ecco perché me ne sono andato.
    Phoenix Wright: Dove è avvenuta precisamente la batosta di cui parla? La vostra, intendo.
    Dunand: In mezzo al mare. Per altro, ci hanno incendiato la nave e ci hanno costretto ad imbarcarci.
    Phoenix Wright (soddisfatto): Io credo che lei stia mentendo. Ecco! Dia un’occhiata a questo.
    Il Giudice: Che cosa sarebbe, signor Wright? Lei tira fuori sempre cose strane…
    Phoenix Wright: Questa è la nave degli Spade Pirates, o almeno quello che ne è rimasto. La riconosce, testimone? Mi può dire qual era il nome? (Dunand rimane in silenzio, Phoenix sorride) Si chiamava Flames, per la cronaca. È’ stata incendiata, è vero, ma non durante la battaglia. È stato Ace stesso a farlo, in un’isola specifica dove ho trovato questa prova che lo dimostra. Sa dirmi qual è?
    Dunand: No.
    Il Giudice: Come sarebbe, testimone? Si spieghi.
    Dunand: Oh, ok, ho detto una balla prima. (soffia del fumo immaginario da un’altrettanto immaginaria sigaretta) Avevo mollato quella ciurma di sfigati da prima dello scontro con Barbabianca. Non credevo fosse un problema.
    Miles Edgeworth (sbatte una mano sul banco): Prima quando, testimone?
    Dunand: Prima della linea rossa.
    Phoenix Wright (dubbioso): Ah, davvero? Quindi sa su che isola il mio cliente si è fatto fare il tatuaggio con il suo nome.
    Dunand: Cavolo, no che non lo ricordo! Che cavolo vuole che me ne freghi?
    Phoenix Wright: Il suo capitano si era fatto fare un tatuaggio e lei non ne sapeva niente?
    Dunand: Oh, senta, non me lo ricordo. Avrò lasciato la ciurma prima di quell’avvenimento.
    Phoenix Wright (pensando): Sì, come no…
    Phoenix Wright: Lei prima ha detto che, dopo l’isola di Drum, siete passati per quella di San Popula e quella di Pucci. Esatto? (Dunand ci pensa per un attimo, come se stesse ripetendo una lista imparata a memoria, prima di rispondere affermativamente) Non nota niente di strano?
    Dunand: Cosa dovrei notare?
    Miles Edgeworth: Manca un’isola. Drum è un’isola invernale, San Popula estiva e Pucci primaverile. Dovrebbe essercene una autunnale tra Drum e San Popula, che non è stata registrata negli archivi della marina.
    Phoenix Wright: Ma lei dovrebbe saperla, testimone.
    Dunand: Esistono gli Eternal Pose, avvocato. Avremo saltato l’isola autunnale così.
    Miles Edgeworth: Non questa volta. Abbiamo indagato, e non risulta che gli Spade Pirates ne abbiano mai acquistato uno. Inoltre… (Sorriso soddisfatto) Perché usa il congiuntivo? Non ne è sicuro?
    Dunand: Nnn… No! Non ne sono sicuro! Sarò entrato nella ciurma nell’isola dopo, no, l’isola di San… Qualcosa. Ecco perché non so niente di quell’isola autunnale!
    Phoenix Wright (pensando): Beccato…
    Phoenix Wright: Quindi ora sta affermando che è entrato negli Spade Pirates sull’isola di San Popula, e se n’è andato nell’isola dopo, l’isola di Pucci.
    Miles Edgeworth: Cioè, quella dove l’imputato si è fatto fare il tatuaggio. Lei è stato con quella ciurma solo per un viaggio, dato che sono due isole sequenziali.
    Tsuru: Perché il procuratore sembra essere dalla parte della difesa?
    (Garp alza le spalle, ma sorride)
    Dunand: Be’, l’ho detto che era una ciurma di sfigati. Il capitano, poi, con tutte le arie che si dava… Ci credo che me ne sono andato! (Incrocia le braccia ed inizia a mordersi il labbro (Qualche problema?)
    Phoenix Wright: A dire la verità sì. Dato che su queste due isole non sono testimoniate imprese piratesche del mio cliente, dove lo avrebbe visto fare il pirata?
    Dunand: Acc… In mare durante la rotta! Abbiamo sicuramente attaccato qualche nave! I pirati lo fanno sempre, l’ha fatto anche lui! (Il silenzio scende in tribunale, Dunand rimane interdetto) Che c’è? Che ho detto?
    (La frusta di Franziska lo colpisce in pieno viso)
    Franziska Von Karma: Stupido stupidissimo pezzo di uno stupido! Pucci e San Popula sono collegate dal treno marino! Non c’è una sola nave civile che passi quella rotta!
    Il Giudice: E questo cosa significa?”
    Miles Edgeworth (con un inchino): Il testimone sta probabilmente mentendo.
    Phoenix Wright (pensando): Ehi, il controinterrogatorio era mio!
    Miles Edgeworth: Forse il signor Wright può informarci con qualche sistema… Non convenzionale?
    (Phoenix gli lancia il foglietto scritto da Satch. Edgeworth lo leggle, poi lo passa a Franziska, la quale interrompe le frustate che stava dando a Dunand per esaminarlo; Franziska si sposta dal banco e va ad aprire la porta della corte.)
    Franziska Von Karma: E’ tutto tuo.
    (Sady-chan è dietro la porta. Inizia a frustare Dunand)
    Il giudice (timidamente): Credo che sia venuto il momento di fare una pausa…

    1 Novembre, ore 11.30
    Enies Lobby
    Torre di Destra
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright e Maya)
    (Scenografia: stanza vuota con le pareti di pietra)
    (Situazione: Phoenix e Maya si rifugiano nella stanza, chiudendo la porta dietro di loro)


    Maya: Fiu, è andata…
    Phoenix Wright: Sì, ma ci siamo andati molto vicini, stavolta… Un altro testimone del genere, e davvero, non ho più conigli da tirare fuori dal cappello.
    (Qualcosa cade dal soffitto precipitando davanti a Phoenix)
    Phoenix Wright: Aaahh!
    Kay Faraday: Stia calmo, signor Wright. Sono io.
    Maya: Kay!
    (Le due ragazze si abbracciano)
    Phoenix Wright (pensando): Sono in sintonia perché sono entrambe pazze…
    Phoenix Wright: Caspita. Non puoi fare un’entrata normale?
    Maya e Kay contemporaneamente: No! Io sono lo Yatagarasu!
    Phoenix Wright (pensando): Non andrei a dirlo troppo in giro…
    Phoenix Wright: A questo proposito, grazie. Grazie alla lettera che mi hai procurato dalla base del G-2 ho potuto smontare la testimonianza di Madeleine.
    Kay Faraday: Dovere di Yatagarasu. Speriamo solo che il signor Edgeworth non si arrabbi quando lo scoprirà. A proposito, sono qui per suo conto.
    Phoenix Wright (sbatte le palpebre): Davvero?
    Kay Faraday: Vede, signor Wright… In realtà, noi indagando non abbiamo trovato nemmeno una persona disposta a collaborare.
    Phoenix Wright: In che senso?
    Kay Faraday: Quasi tutte le persone che abbiamo interrogato, be’, dicevano un gran bene di quel ragazzo. Alla fine, gli unici che avrebbero voluto accopparlo erano i ristoratori che non erano stati pagati. Ma quando gli chiedevamo se fossero disposti a testimoniare in tribunale, si tiravano tutti indietro.
    Maya: Che? Per quale motivo?
    Kay Faraday: Perché hanno paura! Della Marina!
    Phoenix Wright (pensando): Come li capisco…
    Kay Faraday: Poi, due o tre giorni prima del processo, uno degli ammiragli si è presentato in procura con una lista di testimoni pronti a condannare Ace a morte. Che strano, eh?
    Phoenix Wright: Una lista..?
    Kay Faraday: Sì, ma il signor Edgeworth, visto come sta andando, non ha intenzione di convocarne altri. È abbastanza chiaro che sono stati preparati apposta, no? Altrimenti non si spiegherebbe perché noi non ne abbiamo trovati e loro, improvvisamente, milioni. Ma la signorina Von Karma ha detto che ormai dobbiamo continuare, cercando di non far capire ai nostri cari ammiragli che abbiamo scoperto il loro gioco.
    Phoenix Wright (Annuisce) Qualche idea?
    Kay Faraday: Il signor Edgeworth dice che può pensarci solo lei. Se ha un testimone decisivo da convocare, lo faccia, signor Wright. È’ l’unico sistema.
    Phoenix Wright: U-Un testimone decisivo..? N-Non saprei…
    Kay Faraday (tristemente): L’accusa ha intenzione di dichiarare, quando rinizierà l’udienza, che spetta alla difesa provare le sue teorie. Se non può farlo, il giudice dovrà emettere il suo verdetto. I testimoni sono stati dei falsi, ma…
    Phoenix Wright (pensando): Specie perché io so che Ace è davvero un pirata!!
    Maya: Che facciamo, Nick? Convochiamo il viceammiraglio Garp?
    Kay Faraday: Be’, in bocca al lupo. E ricordate che, come dice il signor Edgeworth, c’è un’unica verità, e in aula deve venire fuori.

    1 Novembre, ore 12.00
    Enies Lobby
    Tribunale
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Maya, Miles Edgeworth e Franziska Von Karma, l’intera Marina sugli spalti, Ace in catene)
    (Scenografia: aula di tribunale, con la maggior parte del pubblico di marine)
    (Situazione: Phoenix è al banco della difesa, in attesa dell’ordine del giudice)


    Il Giudice (stancamente): Signor Edgeworth, se vuole convocare il prossimo testimone
    Miles Edgeworth: No.
    (Miles tiene le braccia incrociate, e ha una ruga sulla fronte, teso)
    Il giudice (sbatte le palpebre): Come no?
    Miles Edgeworth: Ho deciso che l’accusa non ha bisogno di provare nulla. Secondo la taglia della marina, l’imputato è un pirata. La difesa ha sostenuto che questa taglia sia una menzogna. Bene, signor Wright, a lei il compito di dimostrarlo! (Punta l’indice contro Phoenix).
    Phoenix Wright (pensando): Ehi, quella sarebbe la mia parte!!
    Il Giudice: Può farlo, signor Wright?
    Phoenix Wright: In effetti, Vostro Onore, vorrei interrogare un testimone per sostenere la mia tesi. Vorrei chiamare a testimoniare… Il viceammiraglio Comir!
    Maya (stupita): Come?! Non Garp?
    Phoenix Wright (Scuote la testa): Garp non può dirmi più di quanto tutti sappiano. Dobbiamo scoprire qualcosa di nuovo.
    (Si alza solo un leggero brusio nella stanza, anche se sono tutti sorpresi)
    Sengoku: Mi oppongo. Non c’è alcun motivo per-”
    (Sengoku viene interrotto dallo schioccare della frusta di Franziska)
    Franziska Von Karma: L’accusa non ha niente da obbiettare alla richiesta della difesa. Si proceda pure.
    Kizaru (si sporge verso uno dei suoi colleghi): Scusate, non sono sicuro di aver capito bene… Ma quei due in quel banco là, non dovrebbero essere dalla nostra parte?
    Sengolu (asciutto): Hai detto bene: dovrebbero.
    (Il viceammiraglio Comir sale sul banco dei testimoni)
    Comir: Non capisco in che modo potrei esserle utile, avvocato
    Phoenix Wright: Credo che lo scopriremo assieme. (Estrae il magatama, Edgeworth si accascia sul suo banco) Intanto, potrebbe dare un’occhiata a questo?
    Comir: Che cosa sarebbe?
    Il Giudice (scettico): Già, che cosa sarebbe?
    Phoenix Wright: Uh, niente, mi sono sbagliato. (Rimette immediatamente in tasca il magatama; i lucchetti psichici appaiono) Ecco! In realtà volevo mostrare questa.
    Miles Edgeworth: Non è la lettera che abbiamo usato prima per l’identificazione dell’impronta dell’imputato?
    Phoenix Wright: Esatto. Però non ho mai accennato né al destinatario né al mittente. Lei lo sa, testimone, di chi si tratta?
    Comir: No.
    Phoenix Wright (apre la lettera delicatamente, estrae il contenuto e lo legge ad alta voce): Per il signor Comir. Le andrebbe un po’ di buon latte? Firmato: Moda. (La frusta di Franziska scocca). Le analisi scientifiche della signorina Skye hanno già dimostrato che su questa lettera, oltre alle impronte dell’imputato, sono presenti quelle del testimone e di un’altra persona, la signorina Moda che vive sull’isola di Harvest Moon ed è fornitore ufficiale della base G-2. Il che vuol dire che questa lettera era per lei, viceammiraglio.
    (Uno dei lucchetti psichici esplode)
    Comir: Non sapevo che fosse quella. E’ vero, era per me, da parte di Moda.
    Phoenix Wright: Il mio cliente gliel’ha consegnata, vero?
    Comir (scuote la testa): No. L’ho ricevuta, e basta. Non ho mai saputo chi me l’avesse portata.
    Phoenix Wright: Invece io credo che lei abbia incontrato il mio cliente. (Appoggia le mani sul bancone, prende un profondo sospiro. Il giorno che ha ricevuto quella lettera, si è verificato un incidente nella sua base. Una nave ha preso fuoco accidentalmente, una nave che trasportava dei documenti importanti, dei documenti segreti, che dovevano essere consegnati a lei personalmente.
    (Il viceammiraglio Comir deglutisce, ma non risponde)
    Phoenix Wright: Eppure lei ha ricevuto quei documenti, nonostante l’incendio. Ecco! Questa è la prova.
    (Phoenix mostra al giudice e alla corte una valigia, solo leggermente bruciacchiata ma sostanzialmente intatta. Comir immpalidisce al guardarla)
    Miles Edgeworth: Obiezione! Dove ti sei procurato quella cosa?
    Phoenix Wright: Questa prova me l’ha procurata lo Yatagarasu, direttamente dalla base G-2.
    (Edgeworth si trattiene dall’urlare)
    Il Giudice: Lo Yatagarasu? Ma non era morto?
    Miles Edgeworth (fra i denti): Lei non si preoccupi, Vostro Onore...
    Franziska Von Karma: Obiezione! (Stavolta la frusta non manca il bersaglio) Una prova rubata non può essere ammessa, Herr Phoenix Wright!
    Phoenix Wright (ingenuo): Ah no..? Ma non è quello che fate sempre voi..?
    Miles Edgeworth: Nnngh…Va bene, testimone, proseguiamo e facciamo finta di niente.
    Kizaru: Siamo sicuri che i veri pirati non siano quei due procuratori..?
    Tsuru: Io ci aggiungerei anche l’avvocato difensore.
    Phoenix Wright (pensando): Quindi sono stato declassato da rivoluzionario a pirata..?
    Phoenix Wright: E’ vero che questa valigia doveva essere consegnata di persona a lei? (Comir annuisce) Allora mi giustifichi questa impronta qui. (Indica il chiaro segno di bruciatura a forma di mano su un lato)
    Comir (tristemente): Scommetto che la sua investigatrice scientifica ha già verificato di chi è quell’impronta…
    Phoenix Wright: Già.
    (Il secondo lucchetto psichico esplode)
    Comir: Va bene, avvocato, ha vinto. Ho incontrato personalmente Ace “Pugno di fuoco”.
    Miles Edgeworth: Testimone, ci racconti tutto.
    Comir: Si era infiltrato nella base per consegnarmi quella lettera da parte di Moda… (sospiro lunghissimo) Per fortuna. Se non ci fosse stato lui…
    Il Giudice: Che intende?
    Comir: Come ha detto l’avvocato, c’è stato un incendio alla nave dei servizi segreti. Avremmo perso tutto… Uomini e documenti, se l’imputato non fosse stato da noi. Si è gettato tra le fiamme, e grazie ai poteri del suo frutto del diavolo, è riuscito a portare in salvo tutti, e a recuperare alcuni importantissimi documenti. (Alza la testa, che aveva tenuto bassa fin dall’inizio, e sorride tristemente) Ci ha aiutato, davvero, e non si è messo a combattere con noi nonostante l’avessimo attaccato, per la taglia e tutto… Se devo essere sincero, credo che sia proprio un bravo ragazzo.
    Il Giudice: Direi che… La situazione è piuttosto chiara.
    Miles Edgeworth: Già. Sembra davvero che l’imputato non attacchi volontariamente le basi della marina, perciò, probabilmente, la tesi di legittima difesa è corretta... Tuttavia… (Riflette un poco) C’erano dei documenti importanti in quella valigetta? Documenti che potevano interessare ad un pirata?
    Comir: Non credo… Erano solo avvisi di taglia e rapporti su altri pirati…
    Phoenix Wright: E anche questo dimostra la mia tesi. Il mio cliente non è affatto un pirata… Ma un cacciatore di taglie!
    Phoenix Wright (pensando): E, per la miseria, ma che accidenti sto dicendo?!
    Il Giudice: N-ne è sicuro, signor Wright?
    Phoenix Wright: (Annuisce con foga): Tutte le prove puntano in quella direzione. Ha attaccato solo pirati, mai civili, e solo i marine quando evidentemente non c’erano alternative, perché il viceammiraglio ci ha chiaramente illustrato che preferisce scappare piuttosto che combattere… Forse la bandiera pirata serve ad immaginarsi nella mente di quelli a cui dà la caccia.
    Il Giudice: Sembra così, infatti.
    Maya (afferra il braccio a Phoenix): Evviva, Nick, ce l’abbiamo fatta!
    Comir (a Sengoku): Mi dispiace, signore.
    Sengoku (freddo): Non c’è problema, viceammiraglio. (Si rivolge a Il Giudice) Aspetti un attimo, Vostro Onore. C’è un’ultima cosa che bisognerebbe chiarire prima del verdetto.
    Il Giudice: E cosa?
    Sengoku: Il vero cliente del nostro caro avvocato difensore. Poiché non sono ammesse telefonate ad Impel Down, mi pare piuttosto chiaro che non sia stato Ace “Pugno di Fuoco” ad assumerlo (si rivolge direttamente a Phoenix) Quindi, chi è stato? Non è forse stato Barbabianca, che guarda caso le ha fatto visita non molto prima dell’inizio di questo processo? Perché, se davvero fosse stato assunto da un pirata, quindi da un criminale, il processo non sarebbe valido.
    Phoenix Wright (sudando): Ehm, dunque, io…
    Phoenix Wright (pensando): Sono fregato…
    Garp: No.
    (Garp è tranquillo e composto sulla sua sedia, schiena appoggiata e gambe distese di fronte, un sorrisetto beota in viso.
    Sengoku si volta a fulminarlo con gli occhi)
    Sengoku: Come?
    Garp: Non è stato Barbabianca ad assumerlo. Perché sono stato io. Non è vero, avvocato?
    Phoenix Wright: Oh, ehm, ma certo! Come è emerso nello scorso dibattimento, il mio cliente e “Cappello di Paglia” sono fratelli, ma non di sangue. In compenso il viceammiraglio è il nonno del suddetto pirata, il che implica…
    Miles Edgeworth: …Che il viceammiraglio Garp abbia allevato non solo suo nipote, ma anche l’imputato. E dato che come marine avrebbe dovuto combattere una guerra per permettere la sua condanna a morte, non mi stupisce che abbia cercato l’aiuto di un avvocato famoso per le sue cause disperate.
    Phoenix Wright (pensando): Grazie, eh…
    Il Giudice (sul punto di piangere): E’ una storia così commuovente… Un nonno che è costretto a rivolgersi a Wright per salvare suo nipote…
    Phoenix Wright (pensando): Cioè, il dramma sarebbe aver dovuto chiedere aiuto a me?!
    Phoenix Wright: E’ vero che ho incontrato Barbabianca, avevo bisogno di interrogarlo per le mie indagini. Ma è anche vero che ho subito avvertito i marine.
    Maya: Veramente li ho avvertiti io…
    Miles Edgeworth (annuisce): Giusto.
    Sengoku (sul punto di esplodere): Ga-arp…
    (Garp continua a sorridere amabilmente)
    Il Giudice: Quindi il processo è perfettamente regolare. E lo sarà anche il mio verdetto. Dichiaro l’imputato…
    Aokiji (fuori campo): Un attimo!
    (La stanza, già abbastanza silenziosa, divenne una tomba; tutti trattengono il fiato. L’ammiraglio Aokiji si era lentamente alzato in piedi, togliendosi la mascherina dagli occhi.)
    Aokiji: Credo che sia ancora presto per la sentenza.
    Maya (scontenta): E perché mai?
    Aokiji: La difesa ha affermato molte cose, plausibili, lo riconosco.
    Il Giudice (perplesso, ancora col martelletto a mezz’aria): Ma lei è sicuro di aver seguito il processo?
    Aokiji (annuisce): Ho il sonno molto leggero. Come stavo dicendo, la difesa ha sostenuto, ad esempio, che l’imputato sia un cacciatore di taglie. Plausibile, ma vero? Credevo che il tribunale fosse fatto apposta per scoprire la verità.
    Miles Edgeworth (piccato): Infatti è così.
    Aokiji: Questo vuol dire che dobbiamo ancora sentire una testimonianza. La testimonianza di chi può veramente dirci se quest’ipotesi è vera.
    Phoenix Wright (terrorizzato): E chi?
    Aokiji (sorride): L’imputato stesso.
    Phoenix Wright (pensando): Ditemi che è un incubo…
    Il Giudice: Che ne pensa, procuratore
    Miles Edgeworth (accasciato sul bancone): Nnngh… Credo… Credo che, per onore del vero, si debba procedere a questo interrogatorio…
    Il Giudice: Molto bene. L’imputato salga per la sua deposizione.
    (Con molta calma, Ace viene liberato dalla sedia a cui era incatenato e viene fatto scendere in aula per potersi accomodare sul banco. Ace sorride a Maya, che ricambia alzando il pollice. Phoenix guarda male entrambi)
    Franziska Von Karma: Testimone, nome e occupazione.
    (Non agita la frusta, che anzi giace abbandonata in un angolo.
    (Phoenix la Guarda male)
    Portuguese D. Ace: Mi chiamo Portuguese D. Ace, e sono… (leggera pausa, si volta verso di Phoneix sorridendo) come ha detto il mio avvocato, faccio il cacciatore di taglie.
    (L’aula scoppia nel caos ed Edgeworth, preparato, si tappa le orecchie.
    Phoenix fissa Ace con gli occhi spalancati.)
    Akainu: Sta chiaramente mentendo!
    Franziska Von Karma: Testimone! (riprende la sua solita frusta e postura) Lei non ha mai ritirato i premi per i pirati che ha sconfitto!
    Portuguese D. Ace (sempre sorridendo): No, non l’ho fatto. Sarebbe stato strano che un pirata andasse in marina per prendere dei soldi, no?
    Il Giudice: Già, in effetti… Ma lei non è veramente un pirata…
    Miles Edgeworth: Ecco, ci spieghi questa, testimone. Se voleva fare il cacciatore di taglie, perché se ne andava in giro con un Jolly Roger?
    Portuguese D. Ace: Ecco, avevo un preciso motivo… (Ace si morde le labbra, poi china la testa) Ormai… Sapete tutti chi è mio padre. Fin da piccolo, ho sempre dovuto combattere con quello che era… E con quello che comportava essere suo figlio.
    Franziska Von Karma (rimette la frusta sul banco): Tutti si aspettavano che diventasse come lui. E se non l’avesse fatto, sarebbe comunque stato guardato con sospetto…
    Portuguese D. Ace: Infatti. (annuisce tristemente) Non potevo diventare un marine, come voleva il nonno… Ma volevo comunque fare qualcosa contro la pirateria.
    Sengoku: Questo non spiega il Jolly Roger.
    Portuguese D. Ace: Ci stavo arrivando (Sorrisetto) Per tutta la mia vita… Le persone hanno solo sostenuto che Roger fosse un mostro. Solo mio nonno, che ci aveva combattuto contro, aveva un’opinione leggermente diversa… Ma era sempre l’opinione di un marine. (Deglutisce). Volevo… Volevo che qualcuno mi dicesse che mio padre non era… Che io non ero…
    Il Giudice (commosso): Va bene, va bene. Con chi voleva parlare?
    Portuguese D. Ace: Con i membri della sua ciurma.” (Ace finge di tirare su con il naso) Temevo che non sarei riuscito ad avvicinarli in nessun altro modo, se non come pirata. Sarebbe stato anche più credibile… Che io fossi suo figlio. Se avessi continuato a prendermela solo con i pirati, la mia coscienza sarebbe stata a posto… E avrei potuto incontrare quelle persone…
    Il Giudice (comprensivo): Capisco, capisco.
    Phoenix Wright: Ci parli di quello che è accaduto con Barbabianca.
    Portuguese D. Ace: Volevo batterlo. Riuscire dove mio padre aveva fallito. Ma mi sono ritrovato in una pessima situazione. Loro erano convinti che io fossi davvero un pirata, non hanno mai sospettato… E così, ho deciso di continuare a farglielo credere. Quando mi sono accorto che, al momento, non potevo sconfiggere Barbabianca, ho deciso di aspettare. Aspettare di diventare più forte, di fargli abbassare la guardia, prima di riuscire ad ucciderlo. La caccia a Barbanera doveva essere solo un altro passo su questa strada, ma… (Abbassa lo sguardo, scuotendo la testa)
    Miles Edgeworth: Testimone, perché non ha provato a spiegare la sua versione dei fatti quando è stato arrestato? Portuguese D. Ace: Perché non era conveniente.
    Phoenix Wright: Conveniente..?
    Portuguese D. Ace: Se l’avessi detto, probabilmente non mi avrebbe creduto nessuno. In compenso, la notizia avrebbe potuto raggiungere Barbabianca. Visto che mi aveva costretto ad entrare in ciurma e quello che era successo con Teach, lui avrebbe potuto crederci. E allora non sarebbe venuto a salvarmi, e la marina non avrebbe potuto ucciderlo.
    Il Giudice: Sta… Sta dicendo che…
    Portuguese D. Ace: Non ero riuscito ad ucciderlo con le mie forze. Ma so che è vecchio e malato. Contro tutta la marina schierata, nella loro base, sarebbe stata una missione suicida. Certo, lo era anche la mia, ma morire per morire… Almeno avrei portato una serie di pericolosi criminali con me.
    Oldbag (fuori campo): E’ così… Così… Eroico!!
    (Espressione terrorizzata di Edgeworth)
    Franziska Von Karma: Allora perché ha accettato di farsi difendere?
    Portuguese D. Ace: Perché è stato mio nonno a chiedere l’aiuto dell’avvocato. (alza la testa per fissare Garp negli occhi) Della ciurma di Barbabianca non me ne importa nulla, ma mio nonno, come mio fratello… Sono le persone a cui tengo di più al mondo. Farei di tutto per loro. E se mio nonno aveva deciso di provare a salvarmi… Dovevo provarci anche io.
    (Garp distoglie lo sguardo e si copre i il volto con la mano, non per nascondere le lacrime, ma le risate)
    Phoenix Wright (pensando): Beati loro che si divertono…
    Il Giudice: Procuratore, vede qualche contraddizione in questa testimonianza?
    Miles Edgeworth (fra I denti): Nnno…
    Il Giudice: E lei, signor Wright?
    Phoenix Wright: No, Vostro Onore.
    Il Giudice: Allora, stavolta è davvero il momento di emettere un verdetto. E voi vergognatevi! Dovreste seriamente pensare di arruolare questo ragazzo in marina!
    (Garp cade dalla sedia dal ridere, mentre Sengoku fissa il giudice con la bocca e gli occhi spalancati)
    Il Giudice: Dichiaro l’imputato… Non colpevole!
    Phoenix Wright (pensando): E grazie a Gumshoe per i soliti coriandoli…
    (Phienix sviene).

    1 Novembre, ore 15.15
    Enies Lobby
    Bagni del tribunale
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright)
    (Scenografia: un bagno con e mattonelle bianche e blu e il simbolo della marina)
    (Situazione: Phoenix si sta sciacquando il viso per riprendersi; la porta si apre dietro di lui e appare Edgeworth)


    Miles Edgeworth: Tutto bene, Wright?
    Phoenix Wright: Diciamo di sì… (Si volta a fissarlo tristemente) Ti rendi conto di quello che abbiamo fatto oggi?
    (Edgworth non risponde, si limitava a stringersi il braccio guardando da un’altra parte)
    Phoenix Wright: Abbiamo consciamente fatto assolvere un colpevole che ha prestato falsa testimonianza in tribunale… Be’, è questa la giustizia o la verità che volevamo?
    Miles Edgeworth: Ammetto che è stata una cosa insolita. Ma è giustizia quella?” (Indica la bruciatura che spicca ancora chiara sulla guancia di Phoenix) Sono cosciente che siamo andati contro tutti i nostri principi, ma… Quel ragazzo meritava davvero una condanna a morte? E credimi, non lo direi se non avessi passato tutto il mese ad interrogare persone che dicevano solo un gran bene di lui, ma che non potevano testimoniare per paura della marina… E Kay mi prenderà in giro a vita per questo!
    (Phoenix sorride)
    Phoenix Wright: Che ne pensa Franziska di tutto questo?
    Miles Edgeworth (alza le spalle): Boh. Da quando ha conosciuto quella Sady-chan sembra un’altra…
    Phoenix Wright (pensando): Oh mio Dio…
    Phoenix Wright: Non sono sicuro che sia una buona notizia…
    Miles Edgeworth: Già. Beh, ora devo andare a compiere il mio dovere. Augurami buona fortuna.”
    Phoenix Wright: Perché?
    Miles Edgeworth: Devo andare dall’ammiraglio Akainu a farmi consegnare le chiavi delle manette di seastone del tuo cliente.
    Phoenix Wright: Oh… Condoglianze.
    (Edgeworth esce, Phoenix torna a sciacquarsi il viso si sistema un attimo i capelli a porcospino. Non sente nemmeno la porta che si apriva dietro di lui ed i passi di qualcuno che si avvicinano)

    1 Novembre, ore 15.45
    Enies Lobby
    Torre della giustizia
    (Personaggi in scena: Miles Edgeworth, Maya, Ace)
    (Scenografia: il cortile esterno del tribunale di Enies Lobby)
    (Situazione: Edgeworth cammina verso Maya e Ace, che sono sdraiati sul selciato, a godersi il sole che splendeva oltre le nuvole; Maya si alza e saluta Phoenix quando lo vede)


    Miles Edgeworth (con un piccolo inchino): Buongiorno. E’ pronto a tornare un uomo libero?
    Portuguese D. Ace (sconvolto): Come ci è riuscito, accidenti?
    Miles Edgeworth (Distoglielo lo sguardo): Diciamo solo… Che la frusta di Franziska è stata molto utile in questa occasione particolare.
    Portuguese D. Ace (scoppia a ridere): Deve essere imbevuta di un haki superpotente!
    (Ace si alza e lascia che Edgeworth apra quelle manette.
    Ace rimane poi una vita a fissarsi i polsi neri dai lividi ed infine li alza verso il cielo, stiracchiandosi le braccia)
    Portuguese D. Ace: Era una vita che non lo facevo!!
    Maya: Congratulazioni, Ace! (Lo abbraccia) Ora, però, hai bisogno di un bagno.
    Portuguese D. Ace (sorridendo): Credo che tu abbia decisamente ragione....
    Miles Edgeworth: Il treno marino partirà tra poco. Se lo prendete, non dovrete aspettare molto a Water Seven per andare all’isola di San Popula, per poi imbarcarvi per la nostra isola. Ma lei che cosa ha in mente di fare ora?
    Portuguese D. Ace: Boh. (sorriso furbo sul volto) Forse entrerò in marina. (Annuisce con convinzione)
    Maya: Nah, basta che non ti fa arrestare di nuovo.
    (Edgeworth sta per allontanarsi quando improvvisamente si sente risuonare una sirena)
    Miles Edgeworth: L’allarme!
    Maya: Che cosa succede?
    Miles Edgeworth: Non ne ho idea.
    (Si dirigono tutti al cancello d’entrata, i soldati corrono nella stessa direzione
    L’intera flotta di Barbabianca, compresa la nave ammiraglia bloccava l’accesso.
    Sulla prua della Moby Dick troneggia lo stesso Edward Newgate, alabarda in mano.
    Edgeworth rabbrividisce)
    Sengoku: Questa è tutta colpa vostra. Abbiamo abbassato la guardia per via del processo, e queste sono le conseguenze.
    (Kay arriva al fianco di Edgeworth.
    Edgeworth le mette una mano sulla spalla di Kay per bloccarla)
    Miles Edgeworth: Quindi, mi state dicendo che io sarei da incolpare perché voi, invece di compiere il vostro lavoro, stavate cercando di fare il mio?
    Portuguese D. Ace: E’ me che vogliono.
    Maya (preoccupata): Sì, ma non puoi andare! Loro sono i nemici!
    Akainu (ironico): Già, non puoi andare. Tu sei un bravo ragazzo, no..?
    Barbabianca: Ace! È ora di tornare a casa! Abbiamo il tuo avvocato.
    Maya: Nick!
    (Il corpo svenuto di Wright sembra piccolo in mano a quel gigante
    Maya non era più al mio fianco: aveva evocato Roger)
    Gold Roger: Non cambi proprio mai, eh, Newgate?”
    (Ace fissa Roger nel corpo di Maya con occhi spalancati
    (Garp e lo stesso Barbabianca guardano Roger nei vestiti da medium e scoppiano a ridere)
    Gold Roger: Ok, ok. Non sono proprio al mio massimo, insomma, non è colpa mia se la moda è questa…
    Barbabianca (serio): Ma puoi ancora combattere conciato così?
    Gold Roger: Sì, posso. (Si volta) Garp, non sono certo stato la persona migliore del mondo, ma… Lascia almeno che aiuti mio figlio ora.
    Garp (alza le spalle): Ehi, sei già morto… Non è che ti possiamo giustiziare di nuovo…
    Portuguese D. Ace (leggero sorrisetto, quindi scuote la testa): Solo perché devo salvare il signor avvocato…
    Miles Edgeworth: Kay, andiamo.
    Kay Faraday: Ehh?! Ma io volevo vedere come andava a finire questa commedia…
    Miles Edgeworth (pensando): Appunto, commedia… Una recita.
    Miles Edgeworth: Non lo direi ad alta voce, se fossi in te…
    (Avviene il primo terremoto)
    Kay Faraday: Signor Edgeworth!! Non faccia così!

    1 Novembre, ore 17.30
    Moby Dick
    Cambusa
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright, Maya, Marco, Ace, Barbabianca e tutta la sua ciurma)
    (Scenografia: cambusa di una nave, pareti in legno, taglie appese ovunque)
    (Situazione: Phoenix è sdraiato a terra, Marco sta vegliando su di lui)


    (Phoenix apre lentamente gli occhi. Si rialza stiracchiandosi le spalle addormentate)
    Marco: Ben svegliato!
    (Phoenix fissa Marco)
    Phoenix Wright: Per favore, non uccidermi!
    Marco (interrogativo): E perché dovrei ucciderla, avvocato? (Sorride) Lei ha salvato Ace.
    Phoenix Wright: Oh, ehm… Davvero? (Sbatte le palpebre) No, sa… Per quello che è uscito in tribunale…
    Marco: Ma stava mentendo, no? Satch ce l’ha assicurato, e poi non è stato il Babbo ad assumerla? (alza le spalle) Il potere della sua assistente è veramente figo. Non avrei mai immaginato di poter rivedere Satch o Roger così… (Scoppia a ridere)
    Phoenix Wright: Maya! Dov’è? Sta bene?
    (Marco si volta e mi indicò la porta.
    Phoenix lo segue lentamente finché non arrivano sull’enorme ponte principale della nave: una quantità immensa di pirati sta festeggiando, bevendo e ballando. Maya è in mezzo a loro e sembrava divertirsi come e più di loro)
    Marco: Mi sembra che stia piuttosto bene…
    Phoenix Wright (sconvolto): Già.
    Barbabianca: Buongiorno, signor Wright.
    (Phoenix alzai lo sguardo ricambia il saluto di Barbabianca, che se ne sta seduto appoggiato al resto della scala che portava ai piani superiori della coperta)
    Barbabianca: Le faccio i miei complimenti. Non mi sarei mai aspettato che ce la facesse.
    Phoenix Wright (pensando): Scusa..?
    Phoenix Wright: Ehm, e allora perché mi ha assunto?
    Marco (sorridendo): Un diversivo. Le difese di Enies Lobby sono più labili rispetto a quelle di Marineford, e contavamo di approfittare del processo per salvare Ace evitando di combattere contro la marina… (Batté una mano sulla spalla di Phoenix) Ma lei ha superato le nostre aspettative! Ci ha risparmiato una fatica.
    Phoenix Wright (pensando): Non ci posso credere… Bella fiducia avevano avuto in me! E io che pensavo di essere la loro ultima speranza…
    Maya: Nick! Ehi, Nick! Ti sei svegliato, finalmente! Vieni a bere assieme a noi!
    Phoenix Wright (pensando): Tu non dovresti bere, sei minorenne!
    Phoenix Wright: No, grazie…
    Portuguese D. Ace: Ehi, avvocato!
    (Ace è adesso pulito da tutto il sangue e ha le ferite fasciate)
    Phoenix Wright (fissandolo): Tu… Tu… Tu hai mentito sotto giuramento! In tribunale!
    Portuguese D. Ace (lo fissa, alza le spalle e sorride): Pirata.
    Phoenix Wright (pensando): Mi arrendo…
    Phoenix Wright: Ehm, noi ora dovremo andare… A meno che voi due non abbiate qualcosa di cui discutere…
    (Ace arrossisce fino alla punta dei capelli)
    Maya: Oh, potremo farlo tranquillamente dopo. Hanno detto che ci daranno un passaggio fino a casa!
    Phoenix Wright (pensando): Ah, sì..? Che gioia…
    Marco (mette un braccio sulle spalle di Phienix) Coraggio, avvocato, festeggi la sua vittoria con noi. Beva, beva.
    (Phoenix afferra il bicchiere pieno di sake che Marco gli offre e lo beve tutto fino alla goccia)

    4 Novembre, ore 18.30
    Studio Legale Wright & Co.
    (Personaggi in scena: Phoenix Wright e Maya)
    (Scenografia: il corridoio della casa di Phoenix)
    (Situazione: Phoenix sta camminando nel corridoio di casa, barcollando per i residui del mal di mare e della sbronza, Maya cammina silenziosamente dietro di lui)


    Phoenix Wright (pensando): Vorrei solo stendermi a letto e dormire per settimane, anzi, mesi. Professionalmente, sono deluso. Ma… Mi ha fatto piacere vedere Ace finalmente soddisfatto, ed anche essere riuscito finalmente a farlo parlare con sua madre. Be’, quello non è nemmeno merito mio…
    (Phoenix apre la porta dello studio e viene accolto da una pioggia di stelle filanti.)
    Voci varie tutte assieme: Bentornati!
    (C’è il gruppo al completo: Godot, Gumshoe, Ema, Kay e anche Pearl, che corre subito ad abbracciare la cugina. Phoenix invece ero rimane a fissare incredulo la stanza: le pareti sono riparate e intonacate, i mobili nuovi, e le pratiche ordinate nella libreria. È incredulo)
    Phoenix Wright (con gli occhi spalancati): Siete stati voi..?.
    Iris (in disparte, nella penombra, a fianco alla scrivania): No, credo che siano stati i tuoi amici pirati. Hanno anche lasciato questa valigia per te.
    Gumshoe: E qui ci sono un sacco di richieste di lavoro (porgendo a Phoenix un pacco di lettere) Tutti pirati. (Phoenix prende il pacco di lettere e lo getta nel cestino)
    Phoenix Wright (pensando): Basta emozioni di questo tipo…
    (Phoenix si avvicina alla valigia e la apre, un po’ titubante. All’interno c’è un veloce messaggio di Ace (con un’impronta bruciata sopra), che dice solamente ‘Grazie. Di tutto.’.
    Maya: Bene, visto che siamo tutti qui, direi di andare a cena fuori! Offre Nick!
    Tutti, ma la voce di Gumshoe è quella che si sente di più e più a lungo: Sììì!
    (Phoenix è bloccato a fissare il vero contenuto della valigia: soldi. Duecentocinquanta milioni di Berry all’interno.
    Maya: Allora, Nick, è vero che paghi tu?
    (Phoenix fissa i soldi ancora una volta, poi si volta lentamente)
    Phoenix Wright: Ehm… Non ho obiezioni…
     
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